Solo che in questo Paese comunque fai sbagli” dice il sottosegretario Franco Gabrielli, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica a Rainews.it, a proposito del bollettino pubblicato nei giorni scorsi.
Una ferita ancora aperta?
“Il bollettino era un documento classificato. Ho detto che il clamore che ha suscitato ci avrebbe indotto a una riflessione che stiamo facendo, con molta serenità. Tutta la responsabilità è stata messa sulle spalle del sistema di Intelligence quando questo è un lavoro di confine, dove partecipano altri soggetti e dove per ovvi motivi anche per il basso livello della classificazione non vi compaiono informazioni di intelligence propriamente dette. Ma ripeto non vogliamo sconfessare quello che è stato fatto ma al tempo stesso e responsabilmente ci porremo il problema su cosa fare in futuro”.
Ha considerato un attacco personale questa vicenda?
“Il tema è la buona fede, la correttezza, l’etica. Queste sono le cose alle quali tengo di più. Quando ci sono attacchi che riguardano questo tipo di profili ecco per utilizzare una locuzione semplice ma molto efficace: ci rimango male”.
Un confronto con il Copasir c’è stato?
“Il confronto con il Copasir è continuo, ho in programma un’audizione il 29 giugno. Le dichiarazioni del presidente Urso mi sembrano tutte volte a non sottolineare criticità dell’attività dei Servizi. In questo Paese non contano i fatti ma le interpretazioni, vediamo poi come saranno interpretate queste cose”.


