Gas, Pichetto Fratin rassicura: “Nessun problema questo inverno, abbiamo scorte sufficienti”

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La rassicurazione del ministro dell’Ambiente e e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, arriva nelle ultime dichiarazioni a Rainews24.

Parlando dell’aumento del prezzo del gas,dopo l’interruzione delle forniture provenienti dalla Russia, Pichetto Fratin ha detto: “La prima rassicurazione che posso dare è quella nazionale che fa il paio anche con quella europea fatta proprio oggi dalla Commissione: i quantitativi di gas sono in grado di coprire quella che è il fabbisogno e noi abbiamo ancora stoccaggi molto alti, quasi del 78%. Per quanto riguarda l’inverno attuale l’Italia non ha un problema di ordine quantitativo”.

“È chiaro -ha proseguito il ministro- che il tema rimane quello del prezzo, da marzo-aprile sarà importante avere un prezzo di carico che sia basso. Ma c’è un sistema di price-cap contro le operazioni puramente finanziarie”, ha rassicurato.

“C’è stato, a seguito della previsione della chiusura della pipeline che attraversa l’Ucraina, già un aumento che naturalmente ha portato il prezzo del gas da circa 30-35 euro al megawattora a 50 euro nei giorni scorsi – peraltro oggi i primi indicatori lo vedevano in calo – ed è un aumento dovuto al timore che venisse a mancare per alcuni paesi europei, parlo di Ungheria, di Austria, di Slovacchia, ma su questo c’è un sistema di solidarietà che sta tenendo e quindi anche per quei paesi non dovrebbe mancare», ha spiegato.

E in merito a questo, ha continuato dicendo che “a livello europeo abbiamo creato le condizioni del meccanismo di solidarietà, che ha già avuto un utilizzo abbastanza rilevante”- Infatti, ha proseguito il ministro, “io vorrei ricordare che nell’ultimo anno noi abbiamo fornito per diversi periodi l’Austria, quindi proprio per quell’impegno di solidarietà tra i vari Paesi e questo è il dato di fondo rispetto alla questione quantitativa. Sulla questione prezzo è chiaro che si sta monitorando. Poi c’è un meccanismo che è stato messo a punto un anno e qualche mese fa, che è il cosiddetto price cap, allora era a valori impensabili oggi, a 180 euro, qualcosa di altissimo. Io credo che avendo il meccanismo pronto si debba porre la massima attenzione perché eventualmente, qualora si verificassero quelle situazioni di carattere puramente finanziario, non legato alla quantità del gas che c’è nel mondo e del gas che l’Europa può avere, io credo che si debba intervenire”.