OMESSA DICHIARAZIONE DI RICAVI PER 3,8 MILIONI DI EURO ED IVA PER OLTRE 800 MILA EURO
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane ed i militari della Guardia di Finanza di Gorizia hanno concluso un’attività di indagine congiunta che ha consentito di svelare una frode fiscale di rilevanti dimensioni nel settore del commercio delle autovetture.
In particolare, a seguito di una verifica fiscale operata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quest’ultima, stante l’irreperibilità dell’imprenditore e della documentazione fiscale, accertava che il contribuente – una società di capitali di Gorizia operante nel commercio della compravendita di autovetture di lusso – aveva omesso di dichiarare all’erario, per l’anno 2023, cessioni di autoveicoli di lusso per complessi Euro 3.800.972,00 ed IVA per complessivi Euro 836.213,84.
In merito a quanto sopra, la locale A.G. delegava alle Fiamme Gialle del Nucleo P.E.F. di Gorizia le attività d’indagine ad esito delle quali venivano raccolte importanti evidenze probatorie che consentivano di avvalorare l’ipotesi delittuosa già paventata nel corso della predetta attività ispettiva a carattere fiscale.
Il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Gorizia, a seguito delle preziose evidenze investigative trasmesse dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gorizia, poneva, infatti, in essere un’attività di indagine che consentiva di deferire alla Procura della Repubblica di Gorizia, il legale rappresentate della società isontina, un cittadino rumeno, per l’ipotesi delittuosa prevista e punita dall’art. 5 del d.lgs. 74/2000 (omessa dichiarazione).
Le attività investigative si inquadrano nell’ambito del recente protocollo di intesa stipulato tra i vertici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza, finalizzato a rafforzare l’impegno profuso da entrambe le istituzioni a contrasto delle frodi transfrontaliere ed a potenziare il dispositivo quotidianamente messo in campo a contrasto di ogni forma di illecito di natura economico – finanziario a tutela dell’erario nazionale e comunitario nonché degli operatori attivi nel mercato nel rispetto delle regole.
Al riguardo, si evidenzia che il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato deve presumersi innocente sino a pronuncia irrevocabile di condanna.


