GDF FORLI’-CESENA: SCOPERTI NOVE LAVORATORI IN NERO E DUE CLANDESTINI NEL DISTRETTO DEL MOBILE IMBOTTITO DI FORLÌ

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Forlì-Cesena, nel corso di tre attività ispettive svolte simultaneamente nei confronti di altrettante aziende terziste che operano nel distretto del mobile imbottito di Forlì, hanno scoperto tra gli occupati nove lavoratori in nero

Si tratta, in dettaglio, di due cittadini del Marocco e sette persone di origine cinese; una di quest’ultime, così come un altro connazionale presente sul posto, è risultata essere clandestina sul territorio nazionale.

I due uomini entrati irregolarmente in Italia, di 51 e 44 anni, in un primo momento hanno cercato di sviare i controlli esibendo ai militari operanti fotografie di altri connazionali e declinando finte generalità; sono stati, pertanto, denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato e per il reato di false dichiarazioni sulle identità personali.

Nei confronti di costoro sono state altresì avviate, con il supporto dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Forlì, le procedure per l’identificazione e l’adozione dei provvedimenti di espulsione dall’Italia.

Nel corso dei precitati controlli, i Finanzieri del Gruppo di Forlì – intervenuti congiuntamente a funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Rimini Forlì-Cesena – hanno identificato complessivamente trenta persone, di cui quattordici di origine sinica e 16 magrebina, tutte intente a svolgere la propria attività lavorativa a favore delle suddette imprese.

Uno dei due legali rappresentanti – un uomo di origine cinese di 37 anni – è stato, inoltre, denunciato alla locale Procura della Repubblica, oltreché per le ipotesi di reato di assunzione di lavoratori stranieri privi di regolare permesso di soggiorno, anche per quella di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, considerate le precarie condizioni igienico-sanitarie della società, che, peraltro, fungeva anche da dimora per alcuni dei
dipendenti.

Gli interventi – che rientrano nella più ampia campagna di intensificazione dei controlli per contrastare le diverse forme di illegalità che colpiscono i distretti industriali – mirano, altresì, a combattere il «lavoro nero», il quale arreca danni all’intero sistema economico nazionale perché sottrae risorse all’Erario, mina i diritti e gli interessi dei lavoratori e compromette la leale e sana competizione tra imprese.

Si evidenzia che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alle succitate vicende sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.