I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trieste e i Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno sequestrato nel porto di Trieste 30 chili di oppio in pasta, omogeneamente distribuito all’interno di involucri plastificati e, a loro volta, inglobati sia in mattoni refrattari sia in oggetti in resina costruiti all’occorrenza: una sorta di “vestito su misura”
In particolare, i Finanzieri del II Gruppo di Trieste, nel corso di un controllo doganale, effettuato nei confronti di un tir proveniente dal porto turco di Mersin, precedentemente individuato nella fase delle analisi di rischio quotidianamente svolte hanno passato in rassegna l’intero carico, totalmente composto in Iraq, rinvenendo quattro scatoloni, il cui contenuto, costituito da mattoni e oggetti in ceramica, una volta assemblato, avrebbe riprodotto un braciere decorativo.
I Finanzieri, insospettiti, procedevano allo smontaggio dei mattoni, rinvenendo
al loro interno, protetta con della pellicola, 30 kg di oppio.
al loro interno, protetta con della pellicola, 30 kg di oppio.
Proseguendo nella ricerca, la medesima sostanza è stata altresì individuata in ulteriori sei scatoloni, all’interno dei quali erano stati riposti numerosi oggetti in resina realizzati ad arte.
Sono in corso accertamenti, anche in altri stati europei, al fine di individuare i reali soggetti, destinatari e mittenti dell’illecito trasporto che, affidato ad un’azienda di spedizioni internazionali irachena, era doganalmente destinato a una società di logistica situata nei Paesi Bassi prima di entrare in possesso di soggetti al momento celati dietro nomi di fantasia.
La Guardia di Finanza prosegue nel proprio costante impegno a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, con azioni mirate alla prevenzione e contrasto dei traffici illeciti, in particolare quello di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa si colloca nel più ampio quadro della costante azione posta in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trieste volta al contrasto del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti e a tutela, in particolar modo, dei soggetti più vulnerabili della popolazione.
In ossequio alle disposizioni recate dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.188 si evidenzia che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.



