GDF TRIESTE. UTILIZZAVA AUTO, TELEPASS E BUONI CARBURANTE PER FINI PRIVATI

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DENUNCIATO UN DIPENDENTE DI UN’AZIENDA A CAPITALE PUBBLICO PER TRUFFA AGGRAVATA E PECULATO

Trieste – I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste hanno recentemente concluso un’attività di indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica, per far luce su una segnalazione pervenuta da una società a partecipazione pubblica in merito ad alcuni comportamenti posti in essere da parte di un proprio dipendente.

L’attività delle Fiamme Gialle si è quindi concentrata sulla puntuale e precisa ricostruzione dell’intero contesto nel quale operava il soggetto investigato.
Esame analitico di tutte le scritture di servizio, incrocio dei dati derivanti dalla documentazione fornita dall’azienda, analisi delle informazioni acquisite nel corso di audizioni di dirigenti e colleghi: tutte attività caratterizzate da specifica definizione e meticolosa ricerca di riscontri, necessari per definire il perimetro delle
vicende ed intestare, senza rischio di aleatorietà, le specifiche responsabilità.

A seguito quindi di queste elaborate attività di indagine, il quadro delineato dai Finanzieri ha consentito di imputare precise condotte al soggetto attenzionato, comportamenti non in linea con quelle che erano le sue responsabilità e i suoi compiti. Difatti, in estrema sintesi, è stato riscontrato che il dipendente in questione era solito utilizzare, per fini assolutamente privati, le vetture, il telepass e le carte carburante in dotazione alla società pubblica.

Più in particolare, è stato riscontrato l’utilizzo illegittimo di un’auto aziendale in giornate estive in cui il dipendente risultava in ferie, nonché l’uso del telepass della società su un veicolo privato, per recarsi in montagna in occasione dei festeggiamenti di un capodanno.

In diverse circostanze sono stati riscontrati rifornimenti di carburante al di fuori degli orari di servizio, anche al mattino presto o alla sera tardi, facendo ricorso a tre tessere associate alle vetture aziendali.

Infine, in relazione a numerose occasioni in cui il dipendente si è assentato dal lavoro richiedendo “permessi per servizio” strumentali a rifornimenti e/o lavaggi dei veicoli aziendali, queste attività non hanno mai trovato effettivo riscontro circa la loro reale esecuzione, indicizzando i summenzionati permessi quali assenze a titolo privato.

A conclusione delle attività investigative, i finanzieri hanno deferito alla Procura della Repubblica di Trieste per i reati di truffa aggravata e peculato il dipendente della società, il quale, peraltro, ha visto risolto il proprio contratto di lavoro.

Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, in stretta sinergia con la locale Procura della Repubblica, per la repressione delle condotte fraudolente poste in essere da dipendenti infedeli.

La lotta agli sprechi di denaro pubblico rappresenta il presupposto per l’utilizzo trasparente ed efficiente delle risorse comuni, il cui corretto impiego aiuta la crescita produttiva ed occupazionale.

In ossequio alle disposizioni recate dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.188 si evidenzia che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.