Nel corso dei servizi di polizia economico-finanziaria volti al contrasto dei traffici illeciti intensificati nel corso della stagione estiva, i finanzieri del Comando provinciale di Padova hanno sottoposto a controllo oltre 700 veicoli e più di 130 attività commerciali, identificando complessivamente circa 1.800 soggetti
Le attività svolte nel periodo estivo, che hanno visto impegnati oltre 280 militari e 104 unità cinofile, si aggiungono alle ordinarie operazioni del Corpo in provincia, che da ultimo hanno portato al sequestro di oltre 156 mila articoli di cancelleria e per la casa non conformi, nel cui ambito sono state accertate violazioni penali e amministrative, riferite, rispettivamente, alla vendita di prodotti riportanti il segno distintivo mendace “CE” e
privi delle necessarie indicazioni identificative del distributore.
Presso un esercizio commerciale operante nel piovese, infine sono stati rinvenuti numerosi “Mistery Box”, provenienti da stock di prodotti resi o non ritirati, riportanti ancora le etichette con i dati personali degli acquirenti originari, in violazione della normativa che
tutela la privacy e contestuale segnalazione al Garante per la protezione dei dati personali.
Le attività, che hanno interessato tutti i Reparti operanti nella Provincia, sono state finalizzate al contrasto delle violazioni in materia di:
– sommerso da lavoro.
I finanzieri hanno eseguito accessi presso diversi pubblici esercizi – operanti soprattutto nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e alberghiero – all’esito dei quali sono stati identificati 21 lavoratori “in nero”, impiegati in assenza della preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, e 9 lavoratori irregolari, assunti in forza di un contratto di lavoro “a chiamata” senza la preventiva comunicazione di inizio della prestazione lavorativa a cura del datore di lavoro.
Tra questi, anche un minorenne e un cittadino extra comunitario sprovvisto di permesso di soggiorno, il cui relativo datore di lavoro è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per la violazione delle leggi in materia di immigrazione clandestina.
Le violazioni in materia lavoristica, segnalate al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro per le successive fasi del procedimento, hanno permesso di elevare sanzioni amministrative cumulative comprese tra 82 mila euro e oltre 413 mila euro.
Sulla base delle violazioni riscontrate, inoltre, potranno essere adottati anche provvedimenti di sospensione dell’attività, in ragione dell’impiego – in taluni casi – di personale non registrato in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sui luoghi ispezionati;
– detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Con l’ausilio delle unità cinofile antidroga in forza alle fiamme gialle patavine, i militari hanno sequestrato complessivamente circa 1,5 kg di stupefacenti, procedendo al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 8 soggetti, di cui 5 tratti in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti e alla segnalazione alle competenti Prefetture di ulteriori 34 soggetti per uso personale di hashish e marjuana;
– sommerso delle attività economiche sconosciute al Fisco.
Nel corso dei controlli, sono state condotte attività fiscali che hanno permesso di individuare violazioni agli obblighi dichiarativi per oltre 700 mila euro;
– esercizio del gioco d’azzardo e prevenzione della ludopatia.
I finanzieri hanno anche individuato 4 sale giochi, ove è stata accertata l’accensione, fuori l’orario consentito dalle leggi regionali, di 95 apparecchi del tipo Video Lottery e New Slot, nella fascia oraria di interruzione del gioco.
Violazioni che potranno comportare l’irrogazione da parte dei competenti Comuni di sanzioni comprese tra un minimo di € 47.500 a un massimo di € 142.500.
Le operazioni di servizio descritte testimoniano la costante azione della Guardia di Finanza non solo a tutela del bilancio degli Enti pubblici locali, dello Stato e dell’Unione Europea, ma altresì a contrasto di ogni forma di illegalità nel settore del lavoro, nonché dei fenomeni illeciti a danno della salute e dell’ordine pubblico.
Si evidenzia che i procedimenti relativi alle persone denunciate a seguito delle attività investigative sono in fase di indagini preliminari e che i soggetti indagati devono ritenersi non colpevoli fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.


