Il banchiere scrittore e giornalista si sofferma sulla vicenda migratoria italo albanese e sul più generale scenario politico nazionale
È inevitabile che la situazione attuale dello stato di salute del governo Meloni si misuri per il tramite delle azioni provenienti sia dalla maggioranza, sia dall’opposizione. In tal senso, va preso atto che la minoranza parlamentare non dispone dei numeri necessari e sufficienti a determinare una politica alternativa a quella attuale, epperò – nello stesso tempo – l’azione oppositrice viene esercitata, in linea de facto, dal potere giudiziario per il tramite della contestazione del provvedimento del governo Meloni volto a decentralizzare nella vicina Albania parte della politica di selezione e identificazione degli aventi diritto alla protezione internazionale, ai sensi del protocollo d’intesa fra i primi ministri Edi Rama e Giorgia Meloni.
Nel proprio video editoriale, andato in onda su Telecupole Piemonte, il professor Ghisolfi ha messo in evidenza la situazione paradossale in forza della quale l’attuale maggioranza parlamentare e governativa, a fronte della non rilevanza numerica delle forze di opposizione, si trova a essere contrastata e contestata, nel merito delle proprie decisioni, da alcune decisioni assunte dalla magistratura e volte a stabilire una serie di paletti su provvedimenti come, per esempio, quello relativo alla realizzazione dei centri migranti nell’Albania del nord.



