Giani ha le sue buone ragioni a dire che se Piombino non vuole il rigassificatore deve protestare con il governo

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Non c’è nessuna ragione per cui la Toscana, essendosi già fatta carico di un rigassificatore alla fonda di Livorno, debba farsene carico di un altro nel porto di Piombino che non è certo l’unico che possa accogliere una nave di quelle dimensioni.
Ricordo a tutti che la Costa Concordia, naufragata all’Isola del Giglio, fu portata a Genova per essere smantellata quando mancavano pochi mesi ad ultimare il porto di Piombino, che con una profondità di 20 metri avrebbe potuto accoglierla e lavorarla.
Facendo così il governo si comporterebbe in modo equanime e non andrebbe per una seconda volta e in poco tempo contro gli interessi della cittadina toscana e della stessa Regione che quel porto ha finanziato e costruito. Piombino intanto attende ancora risposte per quanto riguarda la siderurgia e per lo stesso sviluppo del porto che con il rigassificatore rimarrebbe bloccato per anni.