Saranno molti e molto sfaccettati i temi dell’incontro di questa mattina alle 10.35 tra la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente del Consiglio polacco, Mateusz Morawiecki
Sul tavolo ci sono cooperazione bilaterale, temi economici e di sicurezza, specie nel contesto della guerra in Ucraina e del prossimo vertice Nato di Vilnius, protezione dei confini esterni dell’Unione europea, allargamento ai Balcani occidentali, riforme istituzionali europee. Ma tra le tante questioni su cui Roma e Varsavia sono in sintonia e cercano oggi di rafforzare le sinergie, è davvero difficile che oggi i due leader non discutano quella più spinosa: il dossier migranti.
Perché è proprio sulla solidarietà europea in fatto di migrazioni e asilo che la Polonia – con l’Ungheria – ha bloccato le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo a Bruxelles, marcando le distanze non solo dagli altri Paesi membri, ma anche da un Paese come l’Italia guidato da una maggioranza che ha lo stesso orientamento politico.
“Posizioni diverse per diversa collocazione geografica”, aveva detto Meloni, “nessuna delusione da chi difende il proprio interesse nazionale”.
Sulla questione, il portavoce del governo polacco Piotr Muller ieri è rimasto sul vago: “I nostri Paesi hanno in corso consultazioni politiche nel contesto delle sfide per la sicurezza europea. Un aspetto importante è quello di garantire la protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea, sia terrestri che marittime, a partire dal Mediterraneo. È quindi importante che i Paesi cooperino e condividano le loro esperienze in questo settore”. Si tratta del resto del tema più scottante in Polonia in vista della sfida elettorale in autunno fra Morawiecki e l’ex premier Donald Tusk. Tanto che il primo ministro uscente pensa a unire il voto con un referendum sulla redistribuzione dei migranti: l’esecutivo di Varsavia rifiuta il principio di solidarietà obbligatoria, mettendo sul piatto l’accoglienza assicurata a milioni di rifugiati ucraini. Morawiecki ha usato anche le immagini dei disordini in Francia per rilanciare la sua idea diversa di una “Europa dai confini sicuri”.
A Varsavia Giorgia Meloni avrà occasione di discuterne di nuovo nel pomeriggio durante la Conferenza Ecr sul futuro dell’Unione europea, occasione di confronto proprio sui temi per le prossime elezioni europee: tra cui ambiente, transizione energetica, politiche per la famiglia e inevitabilmente sulla questione delle alleanze. All’evento – che si tiene al Sofitel Victoria in centro città – partecipano tutte le delegazioni dei partiti nazionali che fanno parte del Gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. Nel pomeriggio le sessioni di lavoro previste sono due: “Europa libera e unita in tempi di cambiamenti geopolitici globali’ e ”Fit for 55 e la transizione energetica: chi pagherà”. Due temi che, non a caso, avvicinano sempre di più l’Ecr al Partito popolare europeo.


