E’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si celebra il 5 febbraio.
In media nella spazzatura degli italiani finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari, circa il 15% in più rispetto allo scorso anno per una valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Waste Watcher International. Uno scandalo in una situazione in cui più dell’8% di tutta la popolazione italiana – sottolinea Coldiretti – rischia la povertà alimentare nei prossimi mesi, avendo budget risicati per cui la fiammata inflazionista è sufficiente per metterli in difficoltà nel garantirsi i pasti sempre e comunque, secondo il rapporto Coldiretti/Censis.
E guardando al futuro prossimo – precisa Coldiretti – oltre alle persone a rischio povertà alimentare, vi è un 17,4% degli italiani che per paura di non farcela dovrà limitarsi alle sole spese di base, tra casa e alimentazione. Se da un lato si segnala la ripresa degli sprechi dall’altro si registra anche l’aumento delle iniziative di solidarietà alimentare per dare una seconda vita al cibo avanzato, dalla mobilitazione solidale della filiera alimentare fino spesa sospesa nei mercati di Campagna Amica attraversa la quale sono stati raccolti e distribuiti ai più poveri ben oltre 6 milioni di chili di cibi e bevande dall’inizio della pandemia.
La Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari. L’elenco degli appuntamenti è sul sito www.campagnamica.it. Il cibo che resta dopo pranzi e cene rappresenta una fetta rilevante degli sprechi alimentari che possono essere combattuti con la riscoperta dei piatti del giorno dopo che valorizzano gli avanzi e aiutano a conservare e trasmettere le tradizioni culinarie del passato alle nuove generazion


