Nell’udienza ai partecipanti al Giubileo dei Governanti e Amministratori, papa Leone XIV ha parlato del “compito, a voi affidato, di promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati“.
“Si tratta di adoperarsi affinché sia superata l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura”, ha affermato il Pontefice nel suo discorso in inglese: “Quanti vivono in condizioni estreme gridano per far udire la loro voce e spesso non trovano orecchie disposte ad ascoltarli”. Tale squilibrio genera situazioni di permanente ingiustizia, che facilmente sfociano nella violenza e, presto o tardi, nel dramma della guerra”, ha sottolineato papa Prevost.
“Una buona azione politica, invece, favorendo l’equa distribuzione delle risorse, può offrire un efficace servizio all’armonia e alla pace sia a livello sociale, sia in ambito internazionale”, ha aggiunto.
Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza nell’Aula della Benedizione i partecipanti al Giubileo dei Governanti e degli Amministratori e i partecipanti all’incontro dell’Unione Interparlamentare Internazionale. Presenti all’udienza la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana -entrambi salutati dal Pontefice all’inizio del suo discorso -,il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il deputato ed ex ministro Maurizio Lupi. Partecipano all’incontro delegazioni di 68 Paesi del mondo.
“Il grado di civiltà raggiunto nel nostro mondo, e gli obiettivi a cui siete chiamati a dare riscontro, trovano oggi una grande sfida nell’intelligenza artificiale”, ha detto papa Leone XIV nell’udienza ai partecipanti al Giubileo dei Governanti e Amministratori. “Si tratta di uno sviluppo che certamente sarà di valido aiuto alla società, nella misura in cui, però, il non porti a intaccare l’identità e la dignità della persona umana e le sue libertà fondamentali”, ha osservato. In particolare, “non bisogna dimenticare che l’intelligenza artificiale ha la sua funzione nell’essere uno strumento per il bene dell’essere umano, non per sminuirlo o addirittura per definirne la sconfitta”.
“Quella che si delinea, dunque, è una sfida notevole, che richiede molta attenzione e uno sguardo lungimirante verso il futuro, per progettare, pur nel contesto di scenari nuovi, stili di vita sani, giusti e sicuri, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni”, ha spiegato. Secondo papa Leone, “la; vita personale vale molto più di un algoritmo e le relazioni sociali necessitano di spazi umani ben superiori agli schemi limitati che qualsiasi macchina senz’anima possa preconfezionare”.
“Non dimentichiamo – ha proseguito – che, pur essendo in grado di immagazzinare milioni di dati e di offrire in pochi secondi risposte a tanti quesiti, l’intelligenza artificiale rimane dotata di una ‘memoria’ statica, per nulla paragonabile a quella dell’uomo e della donna, che è invece creativa, dinamica, generativa, capace di unire passato, presente e futuro in una viva e feconda ricerca di senso, con tutte le implicazioni etiche ed esistenziali che ne derivano”. Per il Papa, “la politica non può ignorare una provocazione di questa portata. Al contrario ne è chiamata in causa, per rispondere a tanti cittadini che giustamente guardano, al tempo stesso, con fiducia e preoccupazione alle sfide della nuovacultura digitale”.


