Giustizia. Orlando non diffamò Confindustria Sicilia / Sicindustria

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Il Sindaco Leoluca Orlando non diffamò Confindustria Sicilia ma
nell’esprimere, a partire dal 2012 e negli anni successivi, i propri
giudizi critici sull’operato di alcuni suoi rappresentanti, esercitò
un “diritto di critica politica” e la “funzione di denuncia di
competenza di un organismo politico importante quale può essere il
sindaco di Palermo”.
Le parole “di forte denuncia” pronunciate dal Sindaco non trascesero
infatti “mai in forme di attacco gratuito ed infondanto” trovando per
altro in alcuni casi “drammatico riscontro nella cronaca giudiziaria.”

E’ questo, in sintesi, il motivo per cui la Prima sezione civile del
Tribunale di Palermo, con sentenza della Dott.ssa Sebastiana Ciardo
depositata oggi, ha respinto la richiesta di risarcimento danni
presentata dall’Associazione degli industriali che avevano chiesto un
milione di euro per un presunto danno d’immagine procurato dalle
parole del Sindaco.
La Giudice ha anche condannato Sicindustria al pagamento delle spese
per oltre 20.000 euro.

Al sindaco che nel processo è stato difeso dagli avvocati Massimiliano
Mangano e Vincenzo Geremia, veniva contestato il presunto contenuto
diffamatorio di diverse dichiarazioni rese alla stampa nel corso di
interviste e conferenze, con le quali lo stesso criticava il ruolo
svolto dall’associazione degli industriali nel periodo dei governi
regionali guidati dagli onorevoli Raffaele Lombardo e Rosario
Crocetta. In particolare erano stati oggetto di attacchi alcuni
esponenti di vertice dell’Associazione fra cui Antonello Montante,
Ivan Lo Bello, Giuseppe Catanzaro e Roberto Helg.

Per il Giudice monocratico, dal quadro delle dichiarazioni di Orlando
“emerge un preciso attacco, dai toni anche coloriti, espresso nel
corso degli ultimi anni nei confronti della gestione assunta da
Confindustria ad opera di alcuni uomini che, pur avendo intrapreso
precise linee di politica industriale all’insegna della legalità sono
stati poi raggiunti da inchieste giudiziarie particolarmente gravi.”
“In tutti gli articoli di stampa – scrive ancora , tuttavia, mai le
dichiarazioni rese da Orlando trascendono in attacchi del tutto
gratuiti, ingiuriosi ed infondati giacché, molte delle denunce
lanciate attraverso la stampa hanno trovato riscontro in fatti di
reato accertati dall’autorità giudiziaria e denunciati anche da taluni
esponenti della stessa Confindustria.”