GLI ITALIANI RISCOPRONO L’INFLAZIONE NON SOLO NEL CARRELLO MA… STUDIANDOLA. TRA BANKITALIA ED ELOGI DA MANUALE

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Le rilevazioni di Bankitalia sono condivise dalla produzione libraria del Professor Ghisolfi che sul tema della definizione semplificata del carovita ha ricevuto altresì gli attestati di stima della giornalista e conduttrice nazionale Bianca Berlinguer

La ricognizione periodica di Bankitalia e gli indicatori OCSE certificano che si è manifestata, nell’ultimo trimestre, una crescita tendenziale, sebbene lieve, del livello di consapevolezza degli italiani di fronte al fenomeno delle variazioni al livello generale dei prezzi. Ciò in forza dell’impatto recessivo della variabile inflattiva sul potere d’acquisto delle famiglie medie e su redditi fissi che da trent’anni si fondavano sui concetti, oramai superati, di bassa inflazione o inflazione programmata.

La maggiore coscienza e capacità cognitiva sui meccanismi relativi alle cause e agli effetti del costo della vita, rappresenta, rispetto al passato, un fattore di sicura assoluta importanza, che porta con sé l’altro determinante concetto di diversificazione del rischio, essenziale all’obiettivo di attivare, in maniera informata, tutti quegli strumenti non speculativi per destinare quote ragionevoli dei propri risparmi in direzione di investimenti pazienti, con collaterali reali e in grado di recuperare la componente “core”, cioè basica e al netto della componente energetica, del carovita.

L’abbecedario del Professor Beppe Ghisolfi, edito da Nino Aragno, spiega con semplicità e immediata efficacia la definizione di inflazione, indicando gli andamentali opposti o alternativi nei termini di deflazione o disinflazione: la prima corrispondente a un crollo altrettanto generalizzato dei prezzi dovuto a un calo verticale di consumi e produzione industriale, la seconda equivalente invece a quell’insieme coordinato di azioni pubbliche volte a favorire il contenimento della componente più discrezionale dei listini per recuperare margini a favore del potere d’acquisto e delle attività economiche di offerta di beni e servizi.

Il ruolo della politica monetaria, come dimostrano la Federal reserve negli Stati Uniti d’America e la Banca centrale europea nella UE, è molto incisivo nel determinare il corso dell’inflazione, ma se non viene accompagnato da politiche fiscali gli effetti sull’economia produttiva e lavorativa possono avere sviluppi negativi ulteriori e non controllabili dalle volontà dei decisori iniziali.

Dopo l’emergenza pandemica, il livello generale dei prezzi è salito in misura netta e repentina per effetto della forte prevalenza della domanda nei confronti di un’offerta vittima dei precedenti lockdown.

Nel proprio abbecedario, il Professor Ghisolfi ricorda un piacevole episodio nel quale, in occasione di un programma della Rai, la popolare e ottima giornalista Bianca Berlinguer – nuovo acquisto della Mediaset del corso inaugurato da Piersilvio Berlusconi – ebbe parole di elogio nei confronti della produzione editoriale del Banchiere internazionale e scrittore di origine fossanese, proprio con riferimento alla capacità di comprensione intorno al significato di inflazione, parola molto cara al padre Enrico Berlinguer, indimenticato leader del PCI che per tutta la propria vita si impegnò in Parlamento e nelle piazze degli anni Settanta e Ottanta per la tutela del salario non solo nominale ma soprattutto reale.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI