GONXHA RICORDA DON GIANFRANCO CADENELLI: SIMBOLO DI DEDIZIONE SOCIALE E ARMONIA INTERRELIGIOSA

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Il Ministro dell’Economia e della Cultura del governo Rama ha espresso le proprie condoglianze nei confronti della comunità cattolica colpita dal lutto della prematura scomparsa del sacerdote di origini bresciane, in missione nella terra delle Aquile fin dal 2002, con particolare riferimento alle aree del Nord Est dell’Albania, dedicando metà della propria vita alle popolazioni di Rreshen, di Suc Klosi e di Mati: “Era il Prete delle montagne, capace di ascoltare e accogliere anche nelle situazioni più complesse e difficili”

Il Ministro Blendi Gonxha 

Sessantanove anni, originario di Vobarno, dove ancora vivono la sorella Denise e il fratello Mauro, Don Gianfranco, ordinato sacerdote nel 1979, iniziò il proprio mandato pastorale dapprima a Roè Volciano, quindi a Montichiari, e fu successivamente vice rettore in Seminario fino al 2001, formatore delle giovani generazioni in cerca della propria vocazione.

Quindi, l’anno dopo, a prevalere in lui fu la scelta di rispondere all’appello di portare il Vangelo in «terre lontane», come quella delle Aquile in Albania, dove la sua missione ebbe inizio 22 anni fa nelle complesse aree del Nord, precisamente nella Diocesi di Rreshen.

Qui ha investito senza sosta le proprie energie per l’evangelizzazione e la promozione umana, avviando progetti sociali e pastorali che si sono avvalsi del generoso sostegno della comunità bresciana, rimastagli accanto a maggior ragione in questi ultimi mesi molto complicati anche sul piano personale.

Il Ministro Blendi Gonxha ha apprezzato, in specifico, che “Don Gianfranco abbia imparato la lingua albanese, abbia abbracciato le nostre tradizioni e non abbia trascurato un solo villaggio, nucleo famigliare o individuo nello svolgimento del proprio incarico pastorale e solidale, dedicandosi con abnegazione alle situazioni più difficili. Profondamente innamorato dell’Albania, egli ha scelto di rientrare qui dopo essere stato operato in Italia, esprimendo il desiderio di riposare e di restare per sempre nella terra prescelta fin dal 2002. Credenti di ogni fede, cattolici, musulmani e ortodossi, hanno trovato in lui un interlocutore e un punto d’ascolto sempre presente e puntuale, simbolo dello spirito di convivenza religiosa e di armonia e solidarietà universale. La sua prematura scomparsa ha colpito il cuore di tutte le comunità della zona, senza distinzione di religione o di età. Don Gianfranco resterà un amico per tutta la vita e un esempio di amore e cura”.

Le esequie, presiedute da Monsignor Gjergj Meta, Vescovo di Rreshen, sono state celebrate sabato 2 novembre scorso nella parrocchia di San Nicola a Suv, alla presenza del Vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada, e sono proseguite con la sepoltura nel cimitero di Suc/Burrel. Questo giovedì, infine, Don Gianfranco sarà ricordato nella sua Vobarno con una Messa di suffragio.

All’opera di Don Cadenelli si devono la creazione di una scuola cantina e la messa in opera di un progetto assistenziale e domiciliare per gli anziani soli in sinergia con la Caritas.

Dalla redazione del nostro giornale le più sincere condoglianze alle comunità religiose e territoriali colpite dal lutto.

Dir politico Alessandro Zorgniotti