Governo-province, impegno per la riforma

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«Un impegno a risolvere in tempi celeri il nodo delle province, che da anni rende molto difficoltosa la vita di questi enti, con gravi ripercussioni su fondamentali servizi ai cittadini come le strade provinciali e le scuole superiori. E la proposta di una collaborazione istituzionale più forte tra lo Stato e i suoi territori, nell’ottica di una rinnovata alleanza per lo sviluppo del Paese». È questa la posizione con cui il governo ha concluso ieri sera l’incontro con la delegazione dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), nelle parole del sottosegretario all’Interno Achille Variati che ha affiancato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Le province si sono rese disponibili all’avvio di un immediato vasto Piano delle Opere che consentirebbe tra il 2020 e il 2021 l’apertura di più di 3.200 cantieri per un fabbisogno di quasi 4 miliardi. Complessivamente un intervento molto importante su porzioni strategiche di patrimonio pubblico, come le strade e le scuole di competenza provinciale, anche in chiave di contrasto al dissesto idrogeologico o di contenimento del rischio sismico. E un potenziale volano allo sviluppo economico del Paese.

Allo stesso tempo, la delegazione Upi ha chiesto con forza una revisione profonda della Legge Delrio del 2014, nata come legge-ponte verso l’eliminazione delle Province che invece il referendum Costituzionale ha mantenuto.