La guerra è arrivata anche in Libano. Da 3 giorni il Paese è intensamente bombardato in uno scontro che allarga l’area del conflitto in Terra Santa: dopo Gaza e la Cisgiordania ora anche il Libano è coinvolto.
Padre Michel Abboud, presidente di Caritas Libano, ci conferma che “la guerra ci ha colti di sorpresa. Non ci saremmo mai aspettati che le cose potessero degenerare a questo punto. Centinaia di famiglie hanno abbandonato le loro case, fuggendo dalle fiamme della guerra e dall’ombra della morte, alla ricerca di un posto sicuro in cui rifugiarsi. Queste persone hanno lasciato tutto alle spalle: ricordi, case e beni. Tutto ciò che hanno ora è la loro vita, salvata per puro caso, e continuano a cercare un rifugio per proteggersi dalla paura e dalla fame”.
Moltissimi operatori, volontari, semplici cittadini si sono messi a disposizione di Caritas Libano per assistere centinaia di migliaia di sfollati in tutto il Paese che dal Sud, al confine con Israele, stanno scappando per mettersi in salvo da uno dei bombardamenti più mortali degli ultimi decenni. Sono state attivate squadre di emergenza che hanno distribuito generi di conforto alle tante famiglie in fuga bloccate negli ingorghi, generi di prima necessità nei centri di accoglienza e avviato attività di animazione per i bambini. Nei primi due giorni sono già state assistite più di 6.187 persone (distribuiti 3.925 pasti caldi, 276 kit igienici, 1.000 pezzi di vestiario, 500 kit alimentari, 868 kit alimentare leggeri).
Continua padre Michel, che nel gennaio scorso era stato ospite in Caritas Ambrosiana per un convegno sul Libano durante il quale già ci aveva raccontato la situazione di estrema fragilità e pericolo in quelle terre: “queste persone si sono rivolte a noi e noi abbiamo risposto: vi daremo tutto ciò che possiamo. Ma la dolorosa verità è che le nostre risorse sono scarse, poiché abbiamo già fornito ciò che avevamo a coloro che soffrono ancora per le crisi in corso in Libano. Abbiamo offerto loro medicine, trattamenti e consulenze mediche, nonché la nostra presenza e il nostro continuo supporto. Ma oggi hanno bisogno di beni essenziali per sopravvivere: cibo, materassi, medicine e prodotti igienici di base. Migliaia di persone aspettano nei rifugi e noi siamo pronti ad aiutare, se solo avessimo le risorse a disposizione”.
La richiesta di Caritas Libano è chiara: “ci rivolgiamo a voi, verso tutti coloro che possono aiutare: aiutateci a dare ai nostri bambini e alle nostre famiglie un barlume di speranza, che qualcuno stia loro accanto in questo momento buio!”.
Caritas Ambrosiana collabora con Caritas Libano dal 2008, inviando i ragazzi e le ragazze in Servizio Civile all’Estero. In questi anni Caritas Ambrosiana ha finanziato diversi progetti a favore di rifugiati (sfollati interni libanesi e rifugiati palestinesi e siriani nel corso degli anni) e di migranti (lavoratrici domestiche migranti e minori, anche vittime di tratta e di abusi) e a sostegno contro la crisi economica che ha rallentato il paese.



