I crimini d’odio: la prevenzione passa attraverso la cultura e la memoria

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Bloccare i crimini dell’odio e cercare di prevenire ogni forma di discriminazione, dall’antisemitismo ai cori razziali e all’hate speech on line, dall’omofobia agli atti di bullismo contro i disabili.

Questo il tema conduttore del convegno “Le vittime dell’odio” in programma  a Roma presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di discriminazione (OSCAD).

All’iniziativa è intervenuto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese che, a proposito delle discriminazioni razziali, ha posto l’accento sull’importanza di «​trasmettere ai giovani, futuro del nostro Paese, una cultura della memoria perché devono conoscere e comprendere quello che è avvenuto con le leggi razziali, oramai 80 anni fa, ma che non deve più ripetersi»​.

Lamorgese ha fatto, poi, riferimento al pericolo di forme di odio e bullismo sul web che, pur nel rispetto della libertà di espressione, necessitano di un controllo per prevenire episodi anche tragici.

Per questo le istituzioni sono chiamate a prevenire nella loro fase iniziale quelle forme di hate speech che possono portare anche a gravi conseguenze per chi le subisce.