“I danni provocati dal conflitto in Ucraina hanno generato un grave impatto economico, hanno causato gravi interruzioni dell’approvvigionamento, maggiore incertezza, maggiori premi di rischio, minori investimenti e consumi”
Questa dichiarazione non è opera di qualche filo-putiniano bensì della Commissione europea che sancisce, nero su bianco, il fallimento della sua stessa azione che confezionando sanzioni alla Russia e ubbidendo agli USA riguardo gli acquisti di gas, ha condannato l’UE a una crisi profonda e a severe difficoltà per i cittadini europei. In Italia abbiamo una crescita asfittica, tasse alte, servizi scadenti, la sanità quasi in ginocchio, una preoccupante contrazione degli investimenti, salari da fame e povertà in aumento.
L’ammissione di colpa dei leader europei, servirebbe a giustificare il blocco degli asset russi con un’operazione che ha il concreto rischio di porre l’UE di fronte a battaglie giudiziarie e, soprattutto, alle ritorsioni russe. D’altronde, a ogni azione corrisponde una reazione. Ma questo elementare quanto dirimente concetto non è ben compreso dai geni che guidano l’Europa.
In pratica, quindi, vogliono scaricare sulla Russia le decisioni sulle sanzioni w la mancanza di azione diplomatica. Perché, ricordiamo, è stata la Commissione sostenuta da tutti i governi a comminare le sanzioni che hanno provocato danni all’Europa.
A leggere le conclusioni della Commissione, pare quasi che sia stato Putin a interrompere la fornitura di gas e a chiedere di spendere miliardi per sostenere l’Ucraina mentre è esattamente il contrario!
Se ora compriamo il gas dagli USA che ci costa cinque volte di più, è responsabilità dei leader europei più impegnati a ubbidire al potente di turno anziché fare gli interessi dell’Europa.



