I dazi di Trump, secondo Salvini, “potrebbero essere un’opportunità”

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E infatti lo sono: l’opportunità di andare a sbattere contro un muro a tutta velocità. I numeri Istat sono impietosi: in appena un mese le nostre esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 21,2%.

Altro che occasione: è una catastrofe da manuale. Macchinari, auto, abbigliamento, elettrodomestici: tutti giù per il baratro. E con loro finiranno anche migliaia di posti di lavoro, perché meno export significa meno produzione, e meno produzione vuol dire licenziamenti. È matematica elementare. Ma purtroppo c’è di più.

Le merci cinesi respinte dal mercato americano non restano certo a marcire nei magazzini: cercano altri sbocchi, e li trovano in Europa. Così mentre Trump ci chiude la porta in faccia, noi ci becchiamo anche l’invasione di prodotti cinesi. Risultato: -26,1% verso la Turchia, -16,6% verso il Giappone, -16,7% verso la Cina. Una doppia fregatura. E cosa fa il governo italiano davanti a questa debacle?

Esattamente quello che fa sempre: niente. O meglio, si inginocchia. Meloni e Salvini continuano a recitare il rosario della fedeltà a Donald Trump, come se fosse un nuovo santo patrono dell’Italia. Peccato che il miracolo, invece di moltiplicare i pani e i pesci, stia moltiplicando solo la disoccupazione.

Insomma: per Giorgia Meloni e Matteo Salvini Trump viene prima di tutto. Prima dell’Italia, prima dei lavoratori, prima del buon senso. Ma forse, chissà, in fondo per loro l’opportunità è proprio questa: svendere gli italiani in saldo al “grande amico” d’America.