I licenziamenti diventano più facili. La maggioranza boccia il salario minimo

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Il salario minimo e la lotta contro le dimissioni in bianco ricompattano le opposizioni, che in aula alla camera sul ddl lavoro del governo hanno condotto una battaglia comune pur soccombendo ai voti del centrodestra. I partiti di maggioranza hanno infatti respinto un emendamento sul salario minimo ed hanno invece approvato una norma del provvedimento che “smonta” il jobs act nella parte che cerca di contrastare le dimissioni in bianco e i licenziamenti mascherati da dimissioni del lavoratore.

Anche il movimento cinquestelle ha tentato la difesa delle vecchie misure targate Renzi, mentre Italia viva questa volta sul salario minimo si è astenuta, evitando dunque di schierarsi contro. Il disegno di legge sul lavoro era stato approvato dal Consiglio dei ministri un anno e mezzo fa, nella seduta del primo maggio 2023, ma è approdato in aula solo giovedì scorso.