Oltre al fatto che, ad oggi, non esistano segnali di possibili interruzioni nelle forniture.
Dove possiamo e dobbiamo invece agire, sempre con maggiore intensità, oltre alle risorse già stanziate per tutte le imprese e le famiglie per abbassare i costi dell’energia, è nel concentrarci per ridurre ulteriormente i prezzi alle imprese “produttrici” di materie prime, in modo ancora più “forte” e determinato rispetto alla riduzione delle altre attività energivore e imprese.
Se non riduciamo ancora, almeno fino al 50%, il prezzo dell’energia per le imprese madri italiane (carta, vetro, acciaio e altri..) non potremo garantire materie prime alle aziende medio-piccole che producono semilavorati e prodotti finiti, a dei prezzi che possano rendere sostenibile il prosieguo delle loro produzioni.
Le aziende medio piccole, infatti, hanno spesso un elenco di ordini pieno, ma materie prime e semilavorati troppo cari per permettergli di evadere le commesse.
Per le famiglie in difficoltà, poi, continueremo a garantire gli aiuti dedicati fino a fine maggio.
Questo intervento di riduzione dei prezzi metterebbe in campo una misura anti inflattiva, di cui c’è molto bisogno in questo momento.


