I sondaggi, nel corso degli anni, soprattutto degli ultimi anni, sono diventati, parlo di quelli politici, ovviamente, strumenti di manipolazione dell’opinione pubblica. La statistica è stata soppiantata dall’interesse di questo o quel partito, rappresentato da questa o quella trasmissione, da questa o quella rete televisiva, da questo o quel giornale.
E così, quindi, variano in dipendenza dell’interesse politico del committente. Quelli commissionati da Porro daranno, inesorabilmente, al 45% FdI, quelli commissionati da Bianca Berlinguer, daranno FdI al 16% e il PD al 30%, quelli commissionati da Mentana, daranno Forza Italia al 7%, il PD al 23%, Renzi al 1142%, Calenda al 2194%. Tutti però avranno una costante: il M5S e Giuseppe Conte al -1786%.
Mentuccia è un caso di scuola della manipolazione e tutto viene bene. Per una buona manipolazione mentuccia non getta via nulla. Il suo istituto di sondaggi preferito è la SWG, storicamente quello che, nei sondaggi preelettorali, ci azzecca meno. E così, mentre 7 istituti di sondaggi su 9, danno il Movimento in crescita, l’istituto mentucciano lo dà in netto ribasso, lo 0,3% in una settimana. Mentre Pagnoncelli e l’IPSOS lo danno al 13,8%, mentuccia gli attribuisce l’11,9%. Una differenza invero strana.
Che vada introdotta qualche regola, in un settore dove tutte le imprese operanti, con la copertura della scienza, entrano nell’agone politico e fanno campagna elettorale per questo o quel committente, credo sia urgente. A meno che non si consideri normale e venga legalizzata definitivamente, la truffa ai danni degli ignari fruitori di quelle informazioni. Seguendo quanto è già successo con l’informazione, sia dei giornali che delle televisioni.


