I TESORI DEL CARNEVALE VENEZIANO… “VISTI DA VICINO” DA TOM CRUISE A BEPPE GHISOLFI

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Le maschere nobiliari che riproducono l’epoca di Dogi e Damigelle sono capolavori artigianali da Manuale, che conquistarono Tom Cruise e che hanno ottenuto il più recente plauso del Banchiere e saggista Beppe Ghisolfi

Che cosa unisce una maschera in stile nobiliare veneziano a un manuale? La risposta è tanto basilare quanto strategica: la carta, che può dare forma sia a un best seller, sia a un capolavoro preparato con sapienza a mano per rivestire il viso o gli occhi di un attore, di una damigella o di chi voglia respirare l’atmosfera del Carnevale sulla Laguna più celebre, ambito e blasonato del mondo.
Sono autentici tesori “Visti da vicino” quelli che popolano, alla Venice Art Mask di Scutari – nell’Albania del Nord, anticamente passaggio obbligato di mercanti e militari da Venezia – l’ampia esposizione, composta da migliaia di articoli, situata nello showroom accanto alla fabbrica artigianale fondata da Edmond Angoni nel 1997: pezzi unici, che riassumono, in un affascinante itinerario museale da vivere singolarmente o in comitiva, le tappe di un cammino professionale che ha incrociato le preferenze delle star hollywoodiane, parigine e romane e degli organizzatori dei più prestigiosi avvenimenti mascherati nel capoluogo veneto e non solo.

Il segreto sta in un mix tra carta e gesso, secondo una lavorazione accurata e tutta al femminile, tenuta in modo rigoroso doverosamente segreta. Il risultato finale è un manufatto che può assumere le forme, le fisionomie, le decorazioni e i colori in base a una gamma di combinazioni pressoché infinita, fin dove giunge la capacità creativa del fondatore Angoni e dei suoi formidabili collaboratori. Valga un esempio su tutti: i fan di Tom Cruise e di Nicole Kidman li ricorderanno nel capolavoro di Stanley Kubrick “Eyes Wide shut”, dove le due star di Hollywood indossano una raffinata maschera bianca con preziosi ornamenti incastonati; ebbene, è stato l’estro degli artigiani di Scutari a mettere loro a disposizione questo cimelio che adesso si trova esposto nello showroom della storica città – soprannominata non a caso la “Venezia dei Balcani” – al confine con il Montenegro.

Le casistiche potrebbero tuttavia proseguire facendo riferimento alle decine di migliaia di manufatti che – dopo lo stop reso necessario nel 2020 dall’emergenza pandemica globale – torneranno protagonisti sui volti dei partecipanti al Carnevale veneziano, dal momento che la Laguna rappresenta, anche per le oggettive interconnessioni storiche tra Italia del nord e Balcani occidentali, il principale e consolidato mercato di destinazione della Venice Art Mask.

La ministra Edona Bilali, nativa di Scutari e che nel terzo Governo di Edi Rama, in carica dallo scorso settembre, si occupa di tutela delle piccole e medie imprese e delle start up – e come tale di recente omaggiata dei manuali di educazione finanziaria redatti dal Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi – ha definito l’azienda del signor Angoni un’impresa sì formalmente privata ma espressiva di fatto di uno straordinario patrimonio rispondente a un pubblico interesse universale.

Un patrimonio che, per usare una molto felice formula adottata dallo stesso Professor Ghisolfi, merita di essere “Visto da vicino” in quanto in esso si traduce uno dei più popolari appelli che il banchiere, e scrittore finanziario per famiglie, tende a indirizzare soprattutto al pubblico dei giovani e degli studenti: vale a dire, che la parola “successo” viene prima della parola “sudore” soltanto nell’ordine alfabetico del vocabolario, ma non nella realtà concreta dove vige semmai una gerarchia di tipo inverso, confermata proprio dall’esempio dell’impegno più che ventennale del signor Angoni, divenuto l’artigiano delle star e dei Carnevali soltanto dopo, appunto, avere creduto nella potenzialità delle proprie intuizioni e dopo averle sviluppate in una pluralità di tentativi sul campo.

Scorrendo lo showroom non si può che essere d’accordo con ciò. Con l’ulteriore, rafforzativa circostanza che tocca a delle maschere il compito, delicato, di scoprire l’eccellenza.