Ogni pezzo sembra fatto a mano con amore, chiuso con cura da dita esperte che conoscono la sottile alchimia tra resistenza ed eleganza. Il bordo dentellato e irregolare, quasi impercettibile, racconta una storia di artigianalità: una celebrazione della cucina fatta in casa, dove ogni tordello è un pezzo unico.
𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐩𝐢𝐞𝐧𝐨: 𝐮𝐧 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐮𝐥𝐬𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐨𝐫𝐞
All’interno, il ripieno è un’esplosione di sapori che ti trasporta in un viaggio nel passato. La carne macinata di manzo e maiale, sapientemente rosolata con un filo d’olio e aglio, si mescola a pane raffermo imbevuto nel latte, un tocco che aggiunge morbidezza e nostalgia contadina. Un pizzico di noce moscata, come un segreto sussurrato, conferisce un’aromaticità che abbraccia il palato senza sovrastarlo. L’aggiunta del Parmigiano Reggiano regala profondità, mentre il prosciutto o la mortadella aggiungono un accenno di lussuria. È un ripieno che parla di abbondanza ma anche di equilibrio, perfetto come una sinfonia ben orchestrata.
𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐮̀: 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐧𝐨
E poi arriva il ragù, il re del piatto, denso e avvolgente come una coperta nelle sere d’inverno. Il ragù lucchese non è una semplice salsa: è il risultato di ore di lenta cottura, durante le quali la carne si fonde con il pomodoro e il vino rosso, creando un sugo scuro, intenso, quasi vellutato. Le spezie e il soffritto di sedano, carota e cipolla lasciano tracce sul palato come pennellate su una tela. Ogni cucchiaio di questo ragù ha un sapore profondo, antico, come se contenesse le storie delle famiglie che lo hanno preparato per secoli.
𝐔𝐧’𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐮𝐥𝐭𝐢𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞
Quando porti i tordelli alla bocca, succede qualcosa di magico. La forchetta affonda nella pasta leggermente resistente, liberando il ripieno caldo e fragrante. Il profumo del ragù, con le sue note di vino e spezie, avvolge i sensi, anticipando un’esplosione di gusto. Il contrasto tra la delicatezza della pasta, la ricchezza del ripieno e la profondità del ragù è un’esperienza quasi carnale, una danza di sapori che gioca con ogni papilla gustativa.
𝐂𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐨
Questo piatto non è nato per i banchetti dei ricchi, ma dalla creatività del popolo lucchese, che sapeva come trasformare ingredienti semplici in capolavori. La combinazione di carne e pane parla di una cucina senza sprechi, dove ogni briciola aveva un valore. I tordelli erano il piatto delle feste, riservati alle occasioni speciali, quando si riunivano intere famiglie attorno a un tavolo per celebrare la vita.
Mangiare tordelli oggi significa onorare quella tradizione, immergersi in un passato in cui il cibo era condivisione, gratitudine e cura.
𝐈𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐨𝐝𝐮𝐫𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨
I Tordelli lucchesi non sono solo un pasto: sono un’esperienza, un rito. Sono perfetti per chi cerca il calore della tradizione, il piacere puro del comfort food e la meraviglia di un piatto cucinato con il cuore. Ogni boccone è un invito a rallentare, ad ascoltare i racconti della terra e a godersi la vita, con un bicchiere di vino rosso a fare da sottofondo.



