L’aviazione civile ha uno scopo che trascende la politica: ‘creare e preservare l’amicizia e la comprensione tra le nazioni e i popoli del mondo’.
La Convenzione di Chicago, firmata ottant’anni fa mentre infuriava la Seconda guerra mondiale, inizia con queste parole. Sono un promemoria senza tempo del ruolo essenziale e unico dell’aviazione civile nel collegare le persone e consegnare le merci su vaste distanze. Nel mondo turbolento del 2024, la verità del preambolo della Convenzione di Chicago risuona forte”.
Lo afferma Willie Walsh, il direttore generale della Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, ricordando ai governi l’importanza di proteggere l’aviazione civile, comprese le infrastrutture aeroportuali e di navigazione aerea, durante i periodi di conflitto.
“Tutti noi – prosegue Walsh – vogliamo vivere in un mondo in pace. Purtroppo, oggi questo è lontano dalla realtà per molte persone. Per questo motivo è necessario ricordare a tutti coloro che sono coinvolti in un conflitto la necessità di garantire la sicurezza dei voli e che le infrastrutture aeroportuali e di navigazione aerea critiche non vengano prese di mira durante le ostilità. L’aviazione civile non prende posizione nei conflitti politici. In quanto settore che richiede l’effettiva applicazione di standard globali per operare, l’aviazione sostiene gli standard globali e l’ordine internazionale basato sulle regole su cui si basano. Come dice il nome stesso, l’aviazione civile è al servizio della popolazione civile. Deve essere tenuta lontana dai pericoli di tutti gli attori di un conflitto. Questa è la ferma convinzione della IATA. Ma soprattutto, è un obbligo indiscutibile dei governi in base al diritto internazionale”.


