La fredda cronaca. Sabato il suo ministero e lei stessa, via X, rilanciano un articolo del Daily Telegraph che a prima vista – limitandosi alla prima parte del titolo – racconta la storia una famiglia inglese che ha deciso di trasferirsi in Italia per godere dei pregi del belpaese
La Santanchè crede che sua un plauso all’Italia e quindi pubblica il tutto con gioia garrula: “I moved to Italy for a better”.
È questo il titolo (monco) postato dall’esponente di FdI. Peccato che manchi la seconda parte, che evidentemente Santanché e lo staff del dicastero non hanno letto, così come l’articolo. Perché il titolo continua così: “Six months on, here’s why I’m giving up”.
Ovvero: “Sei mesi dopo, ecco perché mi sto arrendendo”
In cerca del posto migliore per vivere con la sua famiglia, l’autrice ha scelto l’Italia perché anche lei voleva un “pezzo della dolce vita“.
Sembrava averlo trovato nelle campagne umbre, con “cibo e cultura imbattibili, clima perfetto ed abitanti accoglienti”.
Però, passato meno di un anno, vuol già andarsene. Perché? Perché è scoraggiata da burocrazia, eccessiva ingerenza religiosa nella scuola del figlio e scarse opportunità per i giovani.
“La burocrazia metterebbe a dura prova la pazienza di un santo”, si legge tra il resto. “Un giorno riderò di quanto sia complicato in Italia spedire una lettera o prenotare unappuntamento dal medico“.
Ovviamente, la Santanchè non ha letto una mazza dell’articolo, ma ha guardato solo mezzo titolo. Questa gente è di un’incapacità totale. Totale. Stamattina la simpatica ministra ha cancellato il post. Ma ormai la sua ennesima figuraccia aveva fatto il giro del mondo.
Che livelli da asilo nido ripetente, mamma mia.
Andrea SCANZI


