Il 4 dicembre del 2011 se ne andava il dottor Socrates

0
4
Alla prima giornata c’è Lazio-Fiorentina e Sandro Ciotti racconta che il nuovo straniero della Fiorentina non si muove molto, ma regala tocchi illuminanti. Poi rendimento contraddittorio, nobilitato da qualche gol d’autore : un lob contro l’Atalanta oppure quello al minuto 86 a Cremona per salvare un’imbarazzante Fiorentina colpendo di petto dove il portiere avversario non arriva con le mani 
“Tra l’Italia e il Brasile ho scelto la mia terra e me ne sono andato dopo un anno. Qui
qualcosa non ha funzionato: i rapporti tra i compagni. Ho trovato una squadra dilaniata dai problemi interni. La situazione fra alcuni miei colleghi era insostenibile, arrivavano persino a non rivolgersi la parola, cosa ancora peggiore del non passarsi il pallone in campo. Litigavano sempre.
Mai vista una cosa del genere. Io sono arrivato e ho trovato questa situazione. Ho cercato di mediare, di sanare le posizioni. Ho capito subito che non ce l’avrei fatta. Così mi sono estraniato.
Era una situazione compromessa. Ma non ne sono vittima. L’unica vittima è stata De Sisti. Ho dato tutto quello che potevo dare. Ciò che non ho fatto è stato per incapacità. Ma penso che mai e poi mai si sarebbe potuto vedere in Italia il Socrates del Brasile. Troppo diverso questo calcio per me.
Mi sarebbe piaciuto giocare con Antognoni , il più grande giocatore che io abbia mai conosciuto in Italia.
Ma a che sarebbe servito ? Sono tornato in Brasile contento. Perdendoci dei soldi. Quaggiù giocando a calcio mi sono divertito due o tre volte. Non di più. E per me il calcio è soltanto divertimento”.