Una vita per l’arte, con una prestigiosa collezione internazionale e la presentazione del nuovo catalogo
TORINO – Da domenica 15 a sabato 21 dicembre 2024 e da sabato 11 gennaio a sabato 15 febbraio 2025 il maestro Gabriele Maquignaz – un artista della Imago Art Gallery di Lugano – tornerà ospite al museo MIIT della nostra città con una selezione attenta e rigorosa di sue opere, appartenenti ad una prestigiosa collezione internazionale che raccoglie un centinaio di lavori frutto delle sue ricerche sviluppate nell’ultimo ventennio, ricche di originalità e qualità.
In particolare, l’esposizione si concentrerà sulla serie dei Big Bang – che dà il titolo alla mostra -, la più recente sperimentazione di Gabriele Maquignaz; serie centrata sull’energia spirituale dell’artista che “fa esplodere” sulla tela un arcobaleno di colori con cui, dopo averla ricercata, ritrova l’origine simbolica del tutto.
La ricerca interiore, profonda, nell’animo umano e le imperscrutabili verità circa i grandi temi che coinvolgono profondamente l’umanità – la Natura e l’ambiente, la spiritualità, la morte … – hanno caratterizzato dagli esordi degli anni Duemila la sua produzione, tra genialità artistica e immaterialità.
Da “Primitif”, grande scultura in bronzo posta in modo permanente a 2450 metri sul monte della Motta Chez Gabriel nell’alta Valtourenche, simbolico omaggio alla sacralità della natura, alle sue “Porte dell’Aldilà” – un taglio ragionato della tela per permettere all’artista l’uscita dalla dimensione umana in cerca di quella divina – giunge ora al Big Bang …“uno sparo mistico e spirituale che ci interroga in merito alle eterne questioni morali e ancestrali dell’Uomo…” (Guido Folco direttore del MIIT, presidente della Galleria Folco e direttore del periodico Italia Arte)
Creando il Big Bang, Gabriele Maquignaz prosegue il suo percorso sperimentale e concettuale non solo sulla conoscenza del bene e del male, della spiritualità – di gran lunga più importante della materialità -, ma dona un senso nuovo alle sue creazioni, alla stessa “Arte”, con il quale consolida, tra l’altro, l’idea che la tendenza dell’evoluzione della materia verso lo spirito (e la loro attrazione) è un processo irrevocabile ed universale, e si pone al di là del tempo e dello spazio.
La mostra proporrà una ventina di “Big Bang”, tra cui alcuni di grandi dimensioni di estrema efficacia comunicativa, ricchi cromatismi e forme, e sarà anche un momento per presentare il nuovo catalogo, edito da Italia Arte, che dà il titolo all’esposizione: Gabriele Maquignaz. Una vita per l’arte, interamente dedicato alla collezione internazionale.
Sede espositiva: museo MIIT, corso Cairoli 4 – Torino
Date mostre: da domenica 15 a sabato 21 dicembre 2024 e da sabato 11 gennaio a sabato 15 febbraio 2025. A seguire: Permanenza delle opere della Collezione al Museo MIIT
Inaugurazione: domenica 15 dicembre 2024, dalle ore 17.00.
Orari visite: dal martedì al sabato 15.30-19.30 – info: 011.8129776 / 334.3135903. Su appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche.
Ufficio stampa – 361ComunicAzione +39 338.4008944 / 347.6581216
Museo MIIT – Italia Arte, Corso Cairoli 4 – 10123 TORINO. Tel. / Fax +39 011.8129776
info@italiaarte.it www.italiaarte.it
Per comprendere l’uomo e l’artista che è in lui, vi sintetizziamo una Breve biografia del maestro Gabriele Maquignaz.
Nasce ad Aosta nel 1972. Figlio d’arte, fin da bambino manifesta propensione e talento per la manualità creativa, affiancando agli studi tradizionali anche altri interessi. Per lunghi anni imprenditore nel settore turistico, ricopre ruoli di prestigio come la Presidenza degli albergatori valdostani.
La passione per l’arte lo accompagna sempre fino sfociare nella necessità fisica e spirituale di esprimersi attraverso la pittura e la scultura.
Nascono così i primi dipinti e le pittosculture che preludono a una nuova stagione artistica dedicata anche al forgiare e plasmare metalli di ogni genere, creando così sculture, monumentali o di piccole dimensioni, che trovano, nel confronto uomo-Dio-natura la loro più intensa chiave di lettura.
La cima austera e “spirituale” del Cervino, quasi una preghiera elevata al Creato, all’ombra del quale Maquignaz è nato e cresciuto, non poteva essere avulsa dal suo contesto ideale e artistico, che ripercorre così nella scultura e nella pittura giochi d’infanzia e momenti felici, incontri con animali mitici o inventati e con la bellezza divinizzante della montagna, fino agli abissi senza fondo della disperazione o alla sublimazione dell’anima.
La cultura, la tradizione popolare della sua Terra, la ricerca personale intorno alle tematiche della morte e della vita, una vera ossessione per l’artista duramente provato da esperienze personali, diventano elementi essenziali della sua arte.
Innumerevoli le sue esposizioni, con culture e mercati internazionali diversi. L’artista ha esposto infatti presso gli Istituti Italiani di Cultura di Praga, Copenaghen, Sofia, Colonia, Vienna, Stoccarda, in fiere mondiali come quelle di Miami durante la settimana di Miami Basel o al Art Paris Art Fair, al Grand Palais di Parigi, nell’ambito dell’edizione speciale della rivista Italia Arte, media-partner dell’evento o in contesti artistici museali come la Fondazione AEM di Milano, Villa Gualino, il Museo Regionale di Scienze Naturali, la Biblioteca Nazionale e la Sala delle Colonne del Castello Reale di Torino, il Palais des Congrès di Parigi, il Museo Künstlerforum di Bonn, il Museo Altes Dampfbad di Baden-Baden, la Zhou Brothers Art Center Foundation di Chicago…
L’artista approfondisce la conoscenza della sua anima, fino a sfociare nelle nuove creazioni e nella realizzazione del Codice Maquignaz, autentico manifesto esistenziale dell’autore.
Il Codice Maquignaz esprime al meglio l’intensità dell’opera di Gabriele Maquignaz, ovvero l’indissolubile rapporto tra corpo e anima, tra fisicità e spiritualità, tra contingente ed eterno, tra vita e morte.
Prima dei Bing Bang, l’ultima ricerca del maestro è la definizione del Manifesto Codice Aldilà, di cui Maquignaz è padre fondatore, presentato ad Albissola Marina nel 2018. Per la prima volta nella storia un artista, Gabriele Maquignaz, ha aperto la Porta per l’Aldilà, unendo per sempre le due dimensioni nell’arte e superando definitivamente il concetto stesso dello Spazialismo e di Fontana e dando vita, successivamente, al nuovo ‘Big Bang’ nell’arte che definisce la sua ultima serie, già collezionata a livello internazionale.
Nell’ambito della sua ricerca è stato fondato il Centro Studi Movimento Artistico Aldilà, da lui creato, presieduto da Guido Folco.
Nella composizione fotografica due opere del maestro Gabriele Maquignaz: BigBang 05 – Eternal Flame e BigBang 06 – Heartbeat1.
Franco Cortese




