l’Italia in caso di blocco dell’export russo di gas ha circa 10 settimane di autonomia prima di passare a distacchi programmati delle utenze; se accadesse da inizio maggio per via del rifiuto di pagare in rubli significherebbe arrivare più o meno a metà luglio (e non “tranquillamente a ottobre”, come ha sostenuto Mario Draghi).
Questa non è una deduzione del Fatto, ma una dichiarazione del presidente dell’Autorità per l’energia (Arera) Stefano Besseghini al Corriere della Sera: l’opinione pubblica può certo appoggiare la decisione di chiudere i rapporti con la Russia per questioni etiche o perché ritiene che questo possa aiutare l’Ucraina a porre fine al conflitto (ancorché sia indimostrabile), ma dovrebbe farlo sapendo cosa c’è davvero in ballo.


