Il capitolo scuola del decreto Pnrr2 viene profondamente cambiato

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Fin dall’inizio, dalle prime bozze circolate su questo testo che contiene una riforma della formazione iniziale e dei concorsi per i docenti, ho portato avanti insieme a tanti colleghi una battaglia serrata per cambiare le tante, troppe, misure insufficienti e in alcuni casi persino dannose del decreto.
Dalla lotteria delle prove scritte a crocette ai quasi 12.000 tagli di posti di docenti.
Ne ho parlato più volte. E nel pomeriggio di ieri, finalmente, sono state approvate importanti modifiche dalle Commissioni Affari Costituzionali e Istruzione del Senato.
Basta, dunque, con le prove scritte a crocette che hanno solo mortificato i docenti, impedendo a moltissimi giovani preparati di entrare in ruolo.
Stop anche ai tagli lineari sul potenziamento. Come avevo spiegato, il decreto più che ridurre il numero degli alunni per classe – che resta l’obiettivo principale – finiva, con il taglio dell’organico, per ridurre le classi.
Siamo riusciti, dopo quasi un decennio, a inserire una misura che consentirà ai collaboratori dei dirigenti scolastici delle scuole in reggenza, in aggiunta a quanto già previsto, di avere l’esonero dall’insegnamento, per dedicarsi interamente al miglioramento della scuola.
Infine, viene risparmiata dai tagli previsti anche la carta docenti. Fino al 2023/2024 rimane intatta, il Governo si impegna poi a trovare le risorse per mantenerla integra anche per gli anni successivi.
È stato un lavoro difficile. Non è il decreto che avremmo voluto e molti altri aspetti andranno corretti. Ma senza questo intervento il risultato sarebbe stato ben peggiore.