Leggiamo che nell’ormai celebre comizio di Latina, Claudio Durigon aveva accanto Matteo Salvini.
Circostanza piuttosto interessante che solleva alcune ipotesi sull’atteggiamento del leader leghista che sottoponiamo al giudizio dei lettori.
1. Distratto. Mentre il sottosegretario all’Economia proponeva d’intitolare il parco pubblico ad Arnaldo Mussolini, cancellando i nomi di Falcone e Borsellino, come al solito Salvini si stava concedendo ai selfie dei fans e proprio non ha sentito.
2. Indifferente. D’abitudine quando parla Durigon, qualunque cosa dica, Salvini non ascolta mai.
3. Ignorante. Salvini ha sentito benissimo ma non ha capito. Solo a casino scoppiato ha chiesto a uno dei suoi che ha fatto le superiori chi diavolo fosse quell’Arnaldo lì, forse un parente di Alessandra Mussolini?
4. Inconsapevole. Salvini va in giro con i ritratti di Falcone e Borsellino sulla mascherina ma è convinto che siano due giocatori del Milan.
5. Sconcertato. Salvini ha compreso immediatamente ciò che Durigon aveva detto. Salvini ha studiato a lungo la figura del fratello tangentista del Duce. Salvini ha il culto dei due magistrati assassinati dalla mafia. Per tutte queste ragioni c’è rimasto di sasso, ha perso la voce, ha avuto un mancamento e per rianimarlo hanno dovuto somministrargli un mojito.
6. Consenziente. Salvini concorda perfettamente con Durigon e si è anzi congratulato per la brillante idea del sottoposto che porterà i fascioleghisti alla conquista di Latina nera, alla faccia di Giorgia Meloni, eia eia alalà.
Seriamente, assodato che Durigon dovrebbe essere già fuori dal governo, è accettabile che il leader di una importante forza di governo assista a una pagina vergognosa, taccia, e dopo giorni e giorni continui a tacere sperando che quell’infamia possa evaporare nella calura ferragostana? Ma, soprattutto, perché nessuno gliene chiede conto?



