Il Cavaliere denuncia: “Il risultato di questo esecutivo è pessimo”

0
101

Silvio Berlusconi non ha dubbi in merito. L’ex Presidente del Consiglio sa benissimo che la partita più importante per la ripartenza economica dell’Italia si gioca nei tavoli europei. E mentre il Premier Conte si trova a Lisbona per avviare le trattative in vista del prossimo Consiglio Europeo, il Cavaliere detta la strada in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera.

Partendo da un assunto. Il governo giallo-rosso si è dimostrato più volte inadeguato ed è per questo che Berlusconi si dice: “Convinto che le contraddizioni prima o poi si riveleranno insanabili e l’inadeguatezza di questo governo di fronte alla drammaticità dei problemi del Paese indurrà i parlamentari o le forze politiche più responsabili a staccare la spina”.
Silvio Berlusconi favorevole al Mes

Tornando alle iniziative economiche previste dall’Europa per la ripartenza degli Stati membri, Silvio Berlusconi spiega perché si dovrebbe votare sì al Mes: “Sono certamente a favore – spiega il Cavaliere -, ma solo perché è il bene dell’Italia, perché sarebbe assurdo privare proprio in questo momento, solo per fare due esempi, la sanità della Campania di 2.725 milioni e quella della Puglia di 2.450 milioni. Gli schieramenti, le tattiche politiche, le alleanze non c’entrano. Il voto sul Mes non ha alcun significato di politica interna”. Dunque, per Berlusconi rifiutare il Mes sarebbe un gravissimo errore politico.

Per Silvio Berlusconi è impensabile un nuovo governo di unità nazionale: “Questa legislatura ha già conosciuto governi fra forze politiche incompatibili e il risultato è stato pessimo. La strada più responsabile sarebbe quella di lasciare agli italiani la possibilità di indicare da chi vogliono essere governati – denuncia ancora l’ex Premier -. Anche la subordinata al governo di unità nazionale, quella di un’altra maggioranza in sintonia con la volontà del Paese e capace di realizzare un programma per far ripartire l’Italia a cui avevo qualche volta accennato, non solo appare a oggi assolutamente improbabile, ma è altresì ritenuta inaccettabile dai nostri alleati di centrodestra”.
La condanna ‘discussa’

Nel corso della lunga intervista concessa al Corriere della Sera, spazio anche alla chiacchierata condanna ‘a tavolino’ del 2013: “Questa ingiusta condanna in verità è stata solo un episodio – spiega amareggiato il Cavaliere -, solo il punto di arrivo di una vera e propria guerra giudiziaria verso chi ha osato sfidare la sinistra nel 1994, ha osato proporre un progetto liberale per l’Italia, ha osato impedire che i post-comunisti e i loro alleati in alcune Procure della Repubblica e in alcuni organi di stampa prendessero il potere dopo aver distrutto i partiti democratici con l’operazione Mani Pulite”.