Il Centro e la Dottrina Sociale della Chiesa

0
100

Quando parliamo di centro politico ci riferiamo a tutta una serie di piccoli agglomerati, partiti e associazioni senza nessuna rilevanza e tessitura politica nel Paese

Questo per due motivi: la frammentazione dovuta alla deriva personalistica, al nanismo e all’ottusità di molti leader politici del cosiddetto centro dopo il tracollo della Democrazia Cristiana e l’intestazione che la destra e la sinistra si sono fatte del centro politico divenendo centrodestra e centrosinistra, occupando questo ambito politico. Dobbiamo innanzitutto affermare  l’illiceità nell’uso di parole quali: destra, sinistra, centro, centrodestra, centrosinistra, conservatori, progressisti. Parole che in una società come quella occidentale in crisi di valori non hanno alcun significato se non per regolare i conti con gli avversari politici.

Classificandoli riusciamo ad intestarci delle battaglie di pseudociviltà, di diritti usurpati, di desideri che si trasformano in diritti, con il vecchio e nuovo sistema che l’avversario è il male e solo io sono in grado di servire la verità. Oggi bisogna tornare a parlare di valori, prima di tutto i valori umani, valori che tutti gli uomini riconoscono, cattolici e non. Il valore della vita, della pace, della giustizia, sono solo esempi per comprendere a che punto di crisi siamo giunti. La pandemia ha persino ridotto ulteriori spazi di libertà creando un malcontento forte nei confronti della politica, a cui la stessa non è stata in grado di rispondere. I cattolici sono impegnati in politica nei vari partiti e questo è estremamente negativo. Pur con le varie sensibilità ed anime in questo tempo presente abbiamo la necessità di ritrovare l’anima profonda dei cattolici in politica.

L’elemento aggregante e unificante è la Dottrina Sociale della Chiesa. Se crediamo in una visione cristiana dell’uomo e della società italiana dobbiamo riferirci a quei valori che la dottrina sociale incarna alla luce del Vangelo di Gesù, valori che alla luce della Grazia diventano soprannaturali. Siamo creature che hanno bisogno del Creatore.

Ritornando al problema dell’unità dei cattolici in politica, noi di Unione Cattolica abbiamo posto alla base dell’atto costitutivo l’applicazione integrale della Dottrina Sociale. Integrale significa integralismo, perché i valori riportati devono essere assunti integralmente senza se o ma o distinguo. La vita è un valore integrale. La Dottrina Sociale della Chiesa per noi cattolici deve essere l’elemento unificante per riunirci di nuovo in un unico partito. Senza se e senza ma o distinzioni. Non possiamo più stare in partiti che non riconoscono i nostri valori e qualche volta nemmeno i valori umani. Coloro che non si riconoscono nella Dottrina Sociale non dicano di essere cattolici. Sono altro, noi riconosciamo anche all’altro la libertà di essere diversi, ci riconoscano anche gli altri. Noi cattolici siamo una minoranza nel Paese.

Abbiamo, però, rinunciato a fare politica e ci siamo rifugiati nell’associazionismo, nelle parrocchie e nel volontariato, lasciando gli altri a decidere anche per noi e le leggi di questi ultimi anni sono state prevalentemente anticattoliche. In strada, attivamente e con una massiccia presenza dobbiamo presenziare nel dibattito politico come partito unico dei cattolici. Come Unione Cattolica non desideriamo il diritto di primogenitura. Vogliamo solo riunire tutti i cattolici sotto un unico vessillo, quello della Dottrina Sociale della Chiesa, con un’unico progetto e senza divisioni ma con la fraternità di donne e uomini che vogliono scommettere sul futuro di questo Paese.

Erminio Brambilla 

Presidente Unione Cattolica