Il Circolo del Design di Torino pubblica “Economia del Design in Piemonte 2022”, la fotografia aggiornata dell’economia regionale relativa al mondo del design nata dall’Osservatorio MIRA e apre un confronto nazionale sul tema.
Con MIRA il Circolo del Design ha radunato istituzioni, enti, poli universitari e centri di ricerca che, in un’ottica collaborativa e interdisciplinare, unendo ricerca teorica e sul campo, hanno contribuito a definire un’analisi e un metodo utili a comprendere dimensioni, dinamiche ed economie del settore del design a favore di politiche sempre più informate. Una best practice che da Torino stimola la riflessione nazionale sul ruolo del design come acceleratore di sviluppo.
Torino – Una fotografia aggiornata dell’economia del design in Piemonte, coinvolgendo istituzioni, centri di ricerca, imprese e professionisti: è questo il risultato pubblicato e presentato oggi dal Circolo del Design di Torino nella ricerca “Economia del Design in Piemonte 2022“, nata dal lavoro di “MIRA. Numeri, persone, direzioni del design in Piemonte”, l’Osservatorio regionale dedicato al design.
Con MIRA, il Circolo del Design vuole comprendere a fondo dimensioni, dinamiche ed economie del settore, per restituire dati e conoscenza ad addetti ai lavori, imprese e istituzioni, grazie al lavoro di un gruppo di ricerca di cui fanno parte l’Università degli Studi di Torino, con il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti De Martiis”, il Politecnico di Torino con il Dipartimento di Architettura e Design (presso i quali sono stati attivati assegni di ricerca dedicati al progetto) e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura.
A presentare il report “Economia del Design in Piemonte 2022”, in rappresentanza del gruppo di ricerca, sono statiGiovanna Segre, Professoressa Associata di Politica Economica dell’Università degli Studi di Torino e Claudio Germak, Professore Ordinario di Design del Politecnico di Torino.
MIRA è sostenuto da Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte, che ne sono partner insieme a Città di Torino, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, IRES Piemonte e CNR-IRCrES.
Con la presentazione del primo rapporto sull’Economia del Design di MIRA, unico Osservatorio regionale sul design in Italia, Torino si fa promotrice di un dibattito su scala nazionale sul ruolo del design nella creazione di valore nell’economia italiana.
Sul tema de “Il design come acceleratore di sviluppo”, introdotto da Paola Borrione, Presidente della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, il Circolo del Design ha invitato a dibattere: Giovanna Mancini, giornalista de Il Sole 24 Ore, Domenico Sturabotti, Direttore di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane, Francesca Claudio, Associate Partner di McKinsey & Company e Marco Maria Pedrazzo, Head of Design del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con MIRA, il Circolo del Design vuole comprendere a fondo dimensioni, dinamiche ed economie del settore, per restituire dati e conoscenza ad addetti ai lavori, imprese e istituzioni, grazie al lavoro di un gruppo di ricerca di cui fanno parte l’Università degli Studi di Torino, con il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti De Martiis”, il Politecnico di Torino con il Dipartimento di Architettura e Design (presso i quali sono stati attivati assegni di ricerca dedicati al progetto) e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura.
A presentare il report “Economia del Design in Piemonte 2022”, in rappresentanza del gruppo di ricerca, sono stati Giovanna Segre, Professoressa Associata di Politica Economica dell’Università degli Studi di Torino e Claudio Germak, Professore Ordinario di Design del Politecnico di Torino.
MIRA è sostenuto da Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte, che ne sono partner insieme a Città di Torino, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, IRES Piemonte e CNR-IRCrES.
Considerato il peso che il settore del design riveste a livello regionale e nel panorama nazionale, è stato di interesse sviluppare un approccio metodologico che permetta di misurare il settore nel tempo e con la possibilità di comprare i dati acquisiti sia alla scala nazionale che internazionale. Per misurare l’economia del design occorremisurare quanto realizzato dalle imprese che si classificano come “di design“, ma anche quanto realizzato dalle imprese di altri settori in cui intervengono i designer.
La ricerca è stata sviluppata seguendo tre traiettorie di analisi che hanno permesso di valutare l’ecosistema economico regionale del design: il Core Design, che comprende le imprese che svolgono attività di design come core business, il Design Driven, che comprende le aziende che utilizzano il design come input caratterizzante per lo sviluppo della propria offerta e, ultimo, il Design Hidden, ovvero quelle realtà che nello svolgimento delle proprie attività utilizzano il design come input aggiuntivo e in quanto tale spesso non percepibile. Le imprese Core Design e Design Driven sono state successivamente articolate per ambiti prevalenti di attività (Communication and Multimedia Design, Spaces Design, Interaction Design, Product Design, Fashion Design, Transportation Design, Strategic and Service Design, Project Services).
Tra le imprese Core Design e le Design Driven il Piemonte conta 2.616 unità.
Per numero di imprese che hanno il design come output della loro attività (Core Design), il Piemonte si colloca al terzo posto a livello nazionale, superando il Veneto.
Guardando invece ai dati sul design a livello provinciale italiano, nel corso degli ultimi cinque anni, Torino si colloca sempre sul podio per numero di imprese, valore aggiunto e occupati (fonte: Symbola 2022).
Nell’analisi tracciata dal report, il Core Design in Piemonte si compone di 1.694 realtà che offrono design, creando occupazione per più di 5.000 addetti, con prevalenza di freelance.
La fotografia mostra il ruolo rilevante di Torino con quasi tre quarti delle società di capitali che generano 376 milioni di euro di fatturato e che creano occupazione per più di 2.500 persone.
Per quanto riguarda il Design Driven, sono quasi 1.000 le realtà che in Piemonte utilizzano il design come input caratterizzante nella creazione dei propri prodotti o servizi generando occupazione per almeno 120.000 persone.
Il Design Driven si compone delle più note – e strutturate – imprese piemontesi che utilizzano il design nelle proprie attività produttive: da Alessi a Bulgari, da Gessi a Loro Piana, da FCA a Lavazza.
Anche per il Design Driven l’area torinese è trainante, grazie al consolidato legame tra design e automotive, al food e alle nuove traiettorie del service design. Segue l’apporto del design nel food e fashion a Cuneo e nel gioiello e produzione di articoli in materie plastiche ad Alessandria.
Il peso del design come guida alle attività delle aziende assume valori diversi in relazione alla storicità dell’impresa, alla continuità e intensità con la quale il design viene considerato leva strategica per l’innovazione e l’economia, e al fatto che già siano presenti degli uffici tecnici o dei centri di ricerca all’interno dell’azienda stessa.
“Con la fotografia che oggi presentiamo sull’economia del design in Piemonte – afferma Sara Fortunati, Direttrice del Circolo del Design – prendiamo voce nel dibattito nazionale sull’importanza del design per lo sviluppo dell’economia italiana.
Attraverso un rapporto che, soprattutto in Italia, mette in dialogo il designer direttamente con l’imprenditore, il settore del design oggi si candida a essere l’alleato delle imprese nell’affrontare i cambiamenti di prospettiva che il mercato e, ancor più, il pianeta richiedono.
La nervatura del nostro sistema di imprese, soprattutto quelle piccole e medie portatrici di profonda cultura imprenditoriale e grande saper fare, determina specifiche identità, esigenze e risorse dei territori a partire da cui poter configurare azioni di avvicinamento alla cultura, alle professioni e agli strumenti del design.
Da quattro anni al Circolo del Design sperimentiamo un modello di sviluppo del territorio attraverso il design basato su un rapporto costante con la comunità dei progettisti, con le imprese, con i centri di ricerca e formazione, con gli studenti, con gli enti e le istituzioni.
In questo scenario MIRA assolve al ruolo strategico di produrre dati e letture consapevoli sul design nel territorio piemontese per comprendere a fondo dimensioni, dinamiche ed economie del settore a favore di politiche locali sempre più informate e contribuendo al dibattito nazionale sul ruolo del design nella creazione del valore nel sistema delle imprese.”
“Da tempo come sistema camerale sentivamo l’esigenza di fornire al territorio uno strumento di analisi e comprensione del settore design, per sua natura trasversale e di difficile quantificazione – spiega Dario Gallina,Presidente Camera di commercio di Torino e Vicepresidente Unioncamere Piemonte. Grazie al progetto MIRA abbiamo oggi a disposizione dati quantitativi aggiornati, che fotografano un universo di oltre 2.600 realtà dell’economia del design in Piemonte, di cui quasi 1.700 che fanno del design il proprio core business. Ma sono altrettanto utili i dati qualitativi che descrivono i vari distretti, le relazioni tra imprese e ci aiutano ad individuare le prossime strategie più efficaci per incentivare l’utilizzo del design come leva dell’innovazione”.
Per approfondire visita mira.circolodeldesign.it



