Il conflitto in Ucraina ha fatto schizzare alle stelle i prezzi delle materie prime

0
15
Il conflitto in Ucraina ha fatto schizzare alle stelle i prezzi delle materie prime, già gonfiati da pandemia e crisi energetica. Una tempesta perfetta che minaccia la sicurezza alimentare in vaste aree, dall’Africa al Medio Oriente. A migliaia di chilometri dal conflitto si risveglia lo spettro della fame
Le popolazioni di Paesi come Yemen e Bangladesh, Libano e Sudan e di tutto il Nord Africa in preda alla siccità, temono di trasformarsi in vittime collaterali della guerra tra Russia ed Ucraina .Alla Borsa merci di Chicago, riferimento mondiale per i cereali, dall’inizio degli scontri i futures sul frumento hanno fatto registrare continui record, con costi più elevati dal 2008.
L’Ucraina ospita un terzo del terreno più fertile al mondo, è leader nella produzione di olio di girasole, orzo e mais e soprattutto,insieme al gigante russo, garantisce il 26%  delle forniture globali di grano. Il rischio della fame nei paesi più poveri e tra le fasce più vulnerabili della popolazione,dipende anche dalla grande speculazione di pochi attori sul mercato globale.
E non ha scardinato questa logica speculativa nemmeno il Food System Summit dell’Onu dello scorso settembre, che ha confermato  il ruolo del settore privato non come attore, tra gli altri, ma come protagonista che detta le regole, al posto della politica. Noi di Unione Cattolica chiediamo che la politica nazionale e internazionale intervenga immediatamente per calmierare i prezzi delle materie prime alimentari, per non trovarci di fronte ad una immigrazione incontrollata dai Paesi più poveri e cercare invece di ripensare tutti insieme, alle regole di un mercato ingiusto.
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA