“Mille ucraini in città, molte donne sono impegnate nella cura degli anziani”
Una targa ricorderà gli ucraini caduti in Trentino durante la grande guerra. Timori per le manovre russe:“Aspettiamo l’invasione, speriamo nell’Ue e negli Usa”
Il sindaco Franco Ianeselli ha incontrato il console generale d’Ucraina a Milano Andrii Kartysh. Tanti i temi del colloquio, a iniziare dalla presenza a Trento di mille cittadini di origine ucraina, in maggioranza donne (726) per lo più impegnate nel lavoro di cura degli anziani trentini. “Quella ucraina è una delle comunità straniere più numerose a Trento – ha spiegato il sindaco al console – Siamo riconoscenti perché il ruolo delle donne ucraine nell’assistenza agli anziani in tante case trentine è davvero prezioso”.
Sindaco e console hanno parlato anche della volontà della comunità ucraina in Trentino, riunita nell’associazione “Rasom”, di mettere una targa al sacrario militare austroungarico presente al cimitero monumentale: “Vogliamo ricordare i giovani cittadini ucraini, che allora facevano parte dell’impero austroungarico, caduti sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale – ha spiegato il console – L’idea è nata l’anno scorso, quando abbiamo celebrato il trentesimo anniversario dell’indipendenza ucraina. Poi però il progetto è stato rallentato dalla pandemia”. L’iniziativa del consolato, ha osservato il sindaco, ci aiuta a riscoprire “un pezzo di storia poco conosciuta e a ripensare al fatto che i nostri bisnonni, ucraini e trentini, facevano parte dello stesso impero sovranazionale”: “Come molti trentini sono stati spediti a combattere in Galizia, allo stesso modo gli ucraini sono stati mandati a difendere le trincee trentine”, ha commentato Ianeselli, che ha anche ricordato come Leopoli, nell’impero asburgico, fosse una città multietnica e multinazionale, culturalmente molto vivace.
Il colloquio non poteva non toccare un tema di stretta attualità come quello della tensione ai confini dell’Ucraina, dove in questo momento sono in corso le manovre militari dell’esercito russo: “Aspettiamo l’invasione da un momento all’altro – ha commentato il console – Ci sono 150 mila soldati russi alle nostre frontiere. È una situazione molto pericolosa, la speranza è che l’Unione europea e gli Stati Uniti facciano pressioni per scongiurare il peggio”.



