Il dibattito in Italia sul riarmo è sbagliato perché è impostato su un riferimento errato: la difesa russa. Il dibattito si può riassumere come segue: “Siccome Putin ha un esercito molto potente, gli italiani devono armarsi avendo la potenza russa come riferimento”. Occorre sapere che gran parte delle guerre scoppia per dispute di confine o, comunque, a causa delle tensioni tra Paesi vicini o confinanti.
A meno che un Paese non vada a provocare un nemico lontano, gli Stati dovrebbero cercare di avere un esercito più potente dei loro vicini. Questo è quello che accade in condizioni normali. Ed è proprio per questo motivo, e per il bene dei suoi figli, che l’Italia dovrebbe sforzarsi di tornare alla normalità con la Russia, come mi accingo a spiegare.
In base alla premessa di cui sopra, l’Italia dovrebbe avere come riferimento del riarmo i cinque Paesi del Nord Africa e i principali Paesi dei Balcani giacché il confine a nord è coperto dall’alleanza con la Francia che, per le ovvie ragioni, non deve essere mai sciolta. L’Italia non deve spendere tantissimi soldi per il riarmo.
L’Italia deve limitarsi ad avere, come elemento di partenza, un esercito più potente dei seguenti Paesi: Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Serbia (Croazia, Slovenia, Albania e Grecia sono nella Nato). Se l’Egitto, per citare un numero a caso, possiede cinquanta missili Storm Shadow, l’Italia deve averne di più.
In secondo luogo, l’Italia deve avere una linea di politica estera nel Mediterraneo che scoraggi, con manovre diplomatiche per lo più intrecciate, le alleanze militari tra i Paesi del Nord Africa. Questi vicini, coalizzandosi tra loro, potrebbero accrescere la loro forza militare rispetto all’Italia. Da questo punto di vista, la situazione è buona per l’Italia.
I Paesi del Nord Africa sono piuttosto divisi e conflittuali (si pensi al Marocco contro l’Algeria e all’Egitto contro la Tripolitania in Libia).
Se, invece, l’Italia asseconderà le politiche di guerra contro la Russia di Ursula von der Leyen, i pericoli per gli italiani saranno inutili e grandissimi per le seguenti ragioni.
La prima ragione è che, se scoppiasse una guerra tra l’Unione europea e la Russia, l’Italia rischierebbe di essere distrutta in un tempo relativamente breve giacché la Russia […]. Il mio nuovo editoriale esce ora. Incontrerò gli abbonati a “sicurezza internazionale”



