Il filosofo Caffo condannato a 4 anni per maltrattamenti. Escluse due delle tre aggravanti

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Il pm Milda Milli aveva chiesto di condannare Leonardo Caffo, filosofo 36enne, a 4 anni senza il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. Secondo le indagini, che avevano portato alla misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento, erano emerse una serie di presunte violenze verbali, morali e fisiche che la ex compagna dell’uomo avrebbe subito tra il luglio 2019 e il giugno 2022.

Il tribunale di Milano oggi ha escluso per Caffo due delle tre aggravanti contestate (una dal reato di maltrattamenti sulla ex compagna dal 2020 al 2022 e l’altra per le lesioni) e condannato il filosofo siciliano, residente a Torino, all’interdizione dai pubblici uffici e al risarcimento del danno patrimoniale – e non alla ex compagna – da liquidarsi in sede civile e con una provvisionale di 35mila euro, oltre alle spese processuali.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. In particolare Caffo è stato accusato per la “sistematica e continuativa attività di prevaricazione” nella coppia, dove sarebbero volati pesanti insulti, percosse e violenze fisiche tali da allarmare i vicini di casa, comportamenti di “controllo ossessivo e maniacale”, minacce “con frequenza settimanale”, lanci di oggetti. Episodi che, secondo l’accusa, sarebbero sfociati nelle lesioni dell’estate 2020 quando Caffo avrebbe afferrato “violentemente la mano destra” della compagna “contorcendogliela”.