Giubi… che?” La domanda che dà il titolo a un interessante podcast di Radio Vaticana pubblicato nei giorni scorsi rende bene l’idea: perché non è affatto scontato che tutti sappiano cosa sia il Giubileo, quali siano le sue origini, qual è la sua storia. Anzi, considerata la tradizionale tempistica con cui ricorre l’evento, ogni 25 anni, soprattutto per i più giovani il significato dell’Anno Santo è spesso tutto da scoprire.
Come testimoniano le voci del racconto proposto dai media vaticani, raccolte tra turisti e cittadini di varie età, c’è chi dichiara di non essere proprio interessato all’argomento, chi dà risposte generiche, chi dimostra piena consapevolezza sul tema, e chi spiega con difficoltà e incertezza il senso dell’evento giubilare, facendo riferimento ad esempio a “un anno dedicato alla pace”.
Eppure la questione, prima ancora che religiosa, è culturale e in qualche modo riguarda non solo i credenti, perché questo grande evento ecclesiale e spirituale ha attraversato i secoli, assumendo nel tempo una valenza storica e simbolica universale.
Le origini del Giubileo e la sua millenaria storia
Nella tradizione cattolica il Giubileo, detto “Anno Santo”, è un tempo dedicato a promuovere la santità di vita, consolidare la fede, favorire le opere di solidarietà e la comunione fraterna, “richiamare e stimolare i credenti ad una più sincera e coerente professione di fede in Cristo unico Salvatore”.
Un anno di riconciliazione e conversione, durante il quale la Chiesa concede particolari indulgenze, ottenute grazie a opere di pietà di penitenza e di carità. Il periodo giubilare solitamente va dal Natale, (la sera del 24 dicembre) all’Epifania (6 gennaio) dell’anno liturgico seguente. Il Giubileo 2025 ha inizio, infatti, la sera del 24 dicembre 2024 e si conclude il 6 gennaio 2026.



