Il governo incassa il sì dell’Ue alla Zes unica per il Sud. Cos’è e perché è così importante

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Semplificare, accelerare, rendere strutturale la “Decontribuzione Sud”. Il governo ha portato in Europa le proposte per favorire la crescita e la competitività del Mezzogiorno e ha ottenuto un primo significativo via libera all’istituzione di una Zona economica speciale (Zes) unica per tutta l’area e l’apertura di un dialogo sulla fiscalità che fa ben sperare. In particolare, i due temi sono stati al centro di un colloquio a Bruxelles tra il ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e la Vicepresidente esecutiva della Commissione europea e Commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager. L’esito dell’incontro è stato accolto con soddisfazione dal premier Giorgia Meloni.

Meloni: “La Zes unica costituisce un cambio di passo per l’economia del Sud”

“Molto bene la luce verde della Commissione europea alla creazione di una Zes unica per le Regioni del Sud”, ha commentato Meloni. “Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro governo. Siamo però convinti – ha aggiunto – che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese”. “La Zes unica – ha quindi chiarito il presidente del Consiglio – va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del Sud. Bene anche l’apertura di un dialogo con la Commissione Ue per modificare e rendere permanente la misura della Decontribuzione sud, un intervento che il governo aveva già prorogato fino alla fine del 2023 e che si è dimostrato molto efficace”.