TORINO, Settimo Torinese – La chimica, materia che conosciamo, è paragonabile ad un coltello molto affilato, bisogna fare attenzione nell’adoperarlo e la positività dei suoi effetti dipende dall’uso che se ne fa. A questo proposito oggi parliamo di un’applicazione che – se realizzata fino in fondo – sarà molto positiva
La notizia – buona sotto tanti aspetti! – è di “poche ore” fa (10 marzo 2023) e, se le cose seguiranno il corso predisposto dagli interessati (Tribunale di Bologna, investitori, dirigenti…), i risultati contribuiranno a portare grandi benefici alla nostra esistenza.
La Bio-On è una società con stabilimento a Bologna che avrebbe dovuto produrre bioplastiche (non inquinanti, biodegradabili), ma che tra il 2018 ed il 2019 è stata oggetto di attacchi speculativi che l’hanno fatta fallire, cosa che ha portato la Procura locale nel 2019 a dichiarare decaduti i vertici, dopo che nel 2018 aveva raggiunto una capitalizzazione di 1 miliardo di euro.
Dal maggio 2021 una serie di aste sono andate deserte, facendo scendere di molto il suo valore, fino allo scorso settembre quando la Maip Srl ha fatto una proposta di recupero che in questi giorni è stata accettata dalle parti interessate.
Tale proposta è stata avanzata dalla società Haruki SpA, controllata al 75% da Maip Compounding Srl e al 25% da Plastotecnica Srl (entrambe società appartenenti al Gruppo Maip) ed appositamente costituita per l’acquisizione di Bio-On, convincendo della sua bontà tribunale, curatori e creditori.
Il Gruppo Maip (materiali, accessori e impianti plastici) nasce nel 1962 dall’idea di un imprenditore piemontese che già allora aveva compreso le enormi potenzialità delle materie plastiche. Maip si è poi evoluta per adeguarsi ai continui mutamenti del settore, con una gestione dinamica e all’avanguardia ed una tecnologia adatta a risultare competitiva e vincente nel nuovo e difficile mercato delle bioplastiche.
Il gruppo Maip – che ha sede in via Giovanni Verga, 30 a Settimo Torinese (TO) – è una struttura unica in Italia nel campo dei polimeri tecnici poiché è la sintesi di quattro attività complementari e sinergiche che vivono in funzione delle esigenze dei clienti: Agenzia/Distribuzione prodotti, Composti/Colorazioni, Alta Tecnologia/Consulenza e Coprogettazione/Ricerca e Sviluppo. Opera concretamente nel campo di: poliammidi, plastica e poliesteri, vetronite nema g11, resine siliconiche, stampanti, sigillanti, tessuti per alte temperature, tappeti, tovaglie in pvc…
Ora il gruppo piemontese ha messo in opera un piano quinquennale con l’obiettivo di sintetizzare i Pha da scarti agricoli, sottoprodotti alimentari o agro-industriali (canna da zucchero, barbabietole, glicerolo da biodiesel…) usando proprio la tecnologia sviluppata dalla neo acquisita Bio-on.
Il Pha, a sua volta, è un polimero naturale, come la nostra pelle o i nostri capelli, creato dalla natura per la natura in quanto è biodegradabile in ogni condizione ed in ogni ambiente.
Non è una plastica, ma è trasformabile e lavorabile con tutte le tecnologie delle materie plastiche, quindi in grado di eliminare completamente il grande problema moderno delle microplastiche inquinanti.
Dunque, dopo le burocrazie amministrativo-legali, tutte le difficoltà ad esse legate sono state superate; il piano economico-finanziario ed industriale con la necessaria liquidità è stato prodotto e garantito (patrimonio iniziale di circa € 20.000.000). Si tratta ora di concretizzare questo interessante progetto, che noi auguriamo a tutti (dirigenti, finanziatori, dipendenti, società civile…) possa presto concretizzarsi, permettendo alle sinergie dei centri ricerca Maip e Bio-on di introdurre in tempi brevi le promesse e programmate 500 formulazioni a base di polidrossialcanoati (Pha) sia in polvere sia in prodotti “ad hoc” specifici per particolari aziende.
Franco Cortese Notizie in un click




