Il logo più allegro del mondo? Google!

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Il logo di Google ha una storia molto curiosa. Scopriamola insieme.

Il concept del brand richiama la funzione matematica Googol, corrispondente alla potenza 10100; mentre l’evoluzione grafica del logo rappresenta un’idea molto più giocosa e colorata rispetto alla concorrenza.

Le versioni del logo

Inizialmente, Larry Page e Sergey Brin scelsero la denominazione “BackRub” per indicare la funzione di ricerca attraverso i collegamenti posteriori di Internet. Poi, nel 1997 il nome della società diventò Google, che secondo gli aneddoti fu un errore di “Googol”.

Di quale questione etimologica stiamo parlando?
Oggi, Google è sinonimo di Internet. Un tempo non lo era.

Larry Page cercava un’espressione in grado di simboleggiare l’estensione del Web e le infinite potenzialità della rete. Per questo motivo, scelse un neologismo creato qualche decennio prima dal matematico statunitense, Edward Kasner. Si trattava del termine “Googol” corrispondente ad un numero composto da uno e cento zeri.

Tuttavia, oggi il motore di ricerca è Google!

Ed il motivo è più semplice di quanto si pensi. Quando Larry Page andò a registrare il marchio, non era sicuro di come scrivere il termine “Googol”. Azzardò e sbagliò: così nacque Google!

Dal punto di vista grafico, invece, la prima bozza è stata disegnata dal fondatore Sergey Brin con un editor di immagini gratuito chiamato GIMP e successivamente la designer Ruth Kedar ha ricreato otto versioni ispirate a quell’idea.

Peculiarità

L’obiettivo delle attività di rebranding è riassumere in un colpo solo la semplicità e l’agire fuori dagli schemi con un logo divertente.

Nel corso della sua evoluzione, il brand assume delle caratteristiche simili a quelle attuali con due “O” concatenate. Poi, dal 1999 al 2011, è stata aggiunta un’ombreggiatura per risaltare il simbolo dallo sfondo bianco del motore di ricerca. Inoltre, oltre ai tre colori primari (rosso, blu e giallo) viene utilizzato un colore secondario, il verde, che dimostra come Google non segua le regole.

Il 6 maggio 2010, Google ha aggiornato il logo, cambiando la “O” da giallo ad arancione e rimuovendo la sfumatura di rilascio.

Il font utilizzato è il Serif Catull, un carattere senza grazie in stampatello minuscolo. Dal 2013 non ci sono più ombre e i colori sono bidimensionali. E nel 2015 cambiano le tonalità dei colori ora più chiari e “flat”.

Un ulteriore particolarità da considerare è la possibilità di modificare la propria identità visiva in occasione di eventi specifici. Sono i cosiddetti “doodle”. Il primo è stato realizzato per il Festival del Burning Man il 30 agosto 1998, una manifestazione di nove giorni nel deserto del Nevada.

In tal senso, Google è una banca dati capace di modificare la propria identità in base alle circostanze.

Il nuovo logo

Il nuovo logo è cambiato radicalmente. La società ha mantenuto il caratteristico motivo blu-rosso-arancione-blu-verde-rosso, ma ha modificato il carattere originario, Catull a Sans. Il font Sans Serif è molto più facile da adattare in base alle dimensioni, per esempio, per il quadrante di un orologio e lo schermo del tuo computer.

Infine, ricordiamo la variante dell’arcobaleno “G” che corrisponde all’app per smartphone, alla favicon per i siti web di Google e al microfono per la ricerca vocale.