E’ in corso il festival “Paesaggi e oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’UNESCO” promosso dalla Comunità Collinare Tra Langa e Monferrato, con grande partecipazione di pubblico (già oltre ottocento spettatori)
Un palco sulle nostre colline tra Langa e Monferrato, una porta aperta sul paesaggio vitivinicolo Patrimonio dell’Umanità da cui guardare oltre.
Il festival è promosso dalla Comunità Collinare Tra Langa e Monferrato, con la consolidata direzione artistica e organizzativa del Teatro degli Acerbi.
Si realizza con il contributo di Regione Piemonte, Fondazione C.R.T. e Fondazione C.R. Asti. Fondamentale è l’apporto e dei quattro comuni facenti parte dell’unione.
Ha il patrocinio e il contributo dell’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato UNESCO, che lo riconosce come l’iniziativa culturale estiva astigiana che meglio estrinseca i valori da essa promossi e intenti perseguiti legando cultura, turismo e territorio.
Ha una partnership con l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, sponsor la Banca di Asti.
Un paio di appuntamenti nella settimana di ferragosto.
Martedì 15 agosto alle ore 21,15 a Costigliole d’Asti, nell’anfiteatro della frazione San Michele, ci sarà l’ormai tradizionale “Ferragosto a Teatro”, quest’anno con lo spettacolo “Crape de legn”. Un monologo con incursione di burattini di e con Federica Molteni, realizzato da Luna e Gnac Teatro e casa degli alfieri.
Il colpo d’occhio rimane impresso. Si sente il vociare del pubblico che sale lungo il fianco della collina, alcuni hanno le torce, i fari delle auto in lontananza si fermano ai piedi della frazione agreste di San Michele, vicino a Costigliole. Poi dall’anfiteatro a “terrazza” che si affaccia sui vigneti, a fianco della piccola chiesa di campagna, si gode dell’eccezionale panorama, si aspettano le stelle cadenti e si assiste ad un’appassionante e coinvolgente narrazione con incursione di burattini, una prova d’attore.
Ne ha scritto recentemente Tommaso Chimenti: “La poesia si miscela alla tenerezza e alla commozione e i burattini – che sono dei poveri perché vengono dal basso, dalla terra ed è pesante tenerli su – sono il tramite per questo amore che tutti vorrebbero provare sulla propria pelle. I burattini sono vivi e non sono soltanto teste di legno.”
Il plurale del titolo “Crape de legn” si riferisce a due artisti, Pina Cazzaniga e Benedetto Ravasio, compagni sulla scena e nella vita, che con testardaggine mollarono la sicurezza economica che veniva da una vita da fornai, per scegliere, negli anni ’40, un’arte di strada popolare e dura.
Una storia, la loro, ormai dimenticata. Ma potentissima. Radicata nella terra bergamasca e ancora di più in quella lombarda.
La storia del teatro popolare e della Commedia dell’Arte e dentro la Seconda Guerra Mondiale e poi l’avvento della televisione e del miracolo economico.
La storia d’Italia insomma. Attraverso la scoperta di un ragazzo di amare l’arte nelle sue forme più variegate: pittura, scultura, musica e teatro.
L’innamoramento di due giovani, Benedetto e Pina, figli di due fornai concorrenti: Romeo e Giulietta in versione bergamasca. Il loro amore, fatto di farina, levatacce e otto figli da sfamare.
E una vocazione, che bussa sempre più forte, fino alla frattura con il mondo intorno. Perché è dura fare l’artista in una terra dove “sei, solo se fai”.
Pina e Benedetto arriveranno a recitare, unici burattinai della storia, al Teatro alla Scala di Milano. E poi nei festival internazionali di teatro di figura.
Senza mai dimenticare la loro origine. Quell’impasto di alto e basso, di lingua e dialetto, di terra e farina, di grandi teatri o portici di una cascina. Come nella grande tradizione del teatro popolare di ricerca.
La regia è di regia Alberto Salvi, le scenografie sono di Enzo Mologni, le musiche originali Luigi Suardi. Al termine degustazione con vini dell’Azienda Agricola Bianco Fiorenzo di Costigliole d’Asti.
Venerdì 18 agosto alle ore 21,15 nell’anfiteatro di Coazzolo ci sarà l’atteso spettacolo “La luna e i falò. Time never dies” di e con Luigi D’Elia, liberamente ispirato a “La luna e i falò” di Cesare Pavese.
Una sorprende riscrittura e interpretazione de “La luna e i falò” di Cesare Pavese, da gustare nell’anfiteatro ricavato da un’insenatura naturale e con vista mozzafiato sul paesaggio e le colline circostanti.
Un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, torna dopo lungo tempo nella terra dove è cresciuto. Sa che lì non è nato. Dove è nato non lo sa. La ritrova divisa e ferita da una guerra. Ritrova Nuto, il vecchio amico, complice e compagno di avventure e risate. Trova un ragazzo, Cinto, che abita nella sua vecchia casa ed è capace di parlare con l’invisibile.
Tutto è lì, ancora lì, eppure è abitato da Altro, sospeso in una dimensione straniante e sfocata.
Anguilla, Nuto e Cinto, uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, lentamente si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove qualcosa non torna, nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace.
Tra ricordi e vita reale, vecchi scherzi e parole sussurrate sotto la luna, lentamente scivoleranno in un sogno feroce e meraviglioso che li porterà così lontano da sfiorare, nelle maglie più luminose della memoria, un luogo sacro che va ben oltre i paesi, le identità, le Patrie.
Dopo molti anni di lavoro sul racconto della natura, D’Elia sposta il fuoco sull’umano, sulla ricerca interiore, sulle domande pressanti che hanno a che fare con il ricordare, con la memoria, privata e collettiva, approdando alla sua prima vera opera come autore. Lo fa in compagnia di Cesare Pavese, di un romanzo amato e di Roberto Aldorasi, regista e ricercatore, con il quale condivide quest’ultima creazione.
Una riscrittura del romanzo di Pavese che è un lavoro sulla memoria e l’oblio, sulle case e
sulle identità, che ci fanno umani prima di tutto, sempre e perennemente in cammino.
La produzione è della Compagnia INTI di Luigi D’Elia e Archetipo, con la collaborazione della Fondazione Cesare Pavese.
Prezzi popolari per i biglietti a 10 euro (con riduzioni a 5 euro fino ai 12 anni).
Prenotazioni consigliate su appuntamentoweb.it.
Il programma completo sui siti www.teatrodegliacerbi.it / www.langamonferrato.it e su fbteatro.degli.acerbieigteatro_degli_acerbi.



