Il Papa all’Angelus: “Nessuno sia perso per sempre”

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“E’ chiaro il centro delle preoccupazioni di Dio: che nessuno sia perso per sempre, che ciascuno abbia il suo posto e brilli nella sua unicità”. 

Così Papa Leone XIV nell’introdurre la recita dell’Angelus, nel giorno in cui si commemorano tutti i defunti.

“La risurrezione dai morti di Gesù, il Crocifisso, in questi giorni di inizio novembre illumina il destino di ognuno di noi”, ha sottolineato il Pontefice. “È il mistero che ieri abbiamo celebrato nella Solennità di tutti i Santi: una comunione delle differenze che, per così dire, allarga la vita di Dio a tutte le figlie e i figli che hanno desiderato farne parte”. “È il desiderio inscritto nel cuore di ogni essere umano, che invoca riconoscimento, attenzione e gioia”, ha aggiunto Leone.

“Nella memoria viva di Gesù”, “persino chi nessuno ricorda, anche chi la storia sembra avere cancellato, appare nella sua infinita dignità”, ha sottolineato Leone. I cristiani hanno “la speranza che nessuno andrà perduto“.   ”

La visita al cimitero, in cui il silenzio interrompe la frenesia del fare, sia dunque per tutti noi – ha proseguito il Pontefice – un invito alla memoria e all’attesa”. 

Infine al termine dell’Angelus Papa Leone XIV ricorda i ‘conflitti dimenticati’. “Con grande dolore seguo le tragiche notizie dal Sudan, in particolare dalla città di El-Fasher, nel martoriato Darfur settentrionale. Violenze indiscriminate contro donne e bambini, attacchi a civili inermi e gravi ostacoli all’azione umanitaria stanno causano sofferenze inaccettabili a una popolazione già stremata da lunghi mesi di conflitto”. Così il Papa rinnova un “accorato appello” alle parti coinvolte per “un cessate un fuoco e l’apertura urgente di corridoi umanitari”.

Preghiamo affinché il Signore accolga i defunti, sostenga i sofferenti e tocchi i cuori dei responsabili“, invitando la comunità internazionale “a intervenire con decisione e generosità per offrire assistenza e sostenere quanti si prodigano nel prestare soccorso”.