Antonella Palermo – Città del Vaticano
Nel ricevere in udienza in Vaticano i Vescovi amici del Movimento dei Focolari – riuniti in questi giorni a Castel Gandolfo (RM) in occasione del convegno “Dare to be One – Osare essere Uno. Il dono dell’unità in un mondo diviso” – Papa Francesco si è compiaciuto del cammino di amicizia dalla “radice forte e solida” che contraddistingue l’esperienza dei loro incontri cominciati quarant’anni fa. Nell’introdurre il suo discorso, ha ricordato i tanti che partecipano “da lontano” (181 sono i Vescovi collegati online da 45 Paesi e 70 Chiese e comunità ecclesiali, ndr) e ha pregato anche per una pronta guarigione del Cardinale Francis Xavier Kovithavanij, “che non è potuto venire per la malattia”.
Il carisma di Chiara Lubich: unità, fraternità, comunione
Il Papa ha ricordato il modo e gli ambiti in cui la fondatrice dell’Opera di Maria, o Movimento dei Focolari, ha sempre coltivato il senso e il servizio dell’unità: unità nella Chiesa, unità tra tutti i credenti, unità nel mondo intero, “a cerchi concentrici”. E ha associato questo stile alla definizione che il Concilio Vaticano II ha dato della Chiesa: «il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (Cost. Lumen gentium, 1).
In mezzo alle lacerazioni e alle distruzioni della guerra, lo Spirito pose nel cuore giovane di Chiara un seme di fraternità, di comunione. Un seme che da quel gruppo di amiche, a Trento, si è sviluppato ed è cresciuto, attirando uomini e donne di ogni lingua e nazione con la forza dell’amore di Dio, che crea unità senza annullare le diversità, anzi, valorizzandole e armonizzandole.



