Il Pd avverte gli alleati: serve Draghi

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Purtroppo la situazione è molto complicata e difficile e bisogna mettercela tutta, trovo che stiamo entrando in una fase complicatissima e credo che la possibilità che ci sia una terza recessione sia reale.

Sono molto preoccupato”. Dal Nazareno, dove è insediata in modo permanente la task force dem sul caro vita, Enrico Letta lancia un allarme diretto innanzitutto agli alleati di governo. Gli ‘strappi’ del centrodestra rischiano, è il ragionamento, di minare il cammino dell’esecutivo in una fase cruciale per il paese. “Così si spegne la candela”, aveva già avvertito il segretario che, dopo l’incontro di ieri con i sindacati, oggi ha incontrato Confindustria.

Dare forza ai salari e alle pensioni è “la priorità massima” per il Pd, ha spiegato Letta alle rappresentanze sociali, per poi rivolgersi a Confindustria con una appello a “uno sforzo comune” in quella che sembra sempre di più una corsa contro il tempo per evitare la terza recessione in dieci anni. Per farlo, Letta chiede di procedere il più velocemente possibile per mettere un tetto al prezzo del gas: “Del tetto al prezzo del gas abbiamo parlato anche questa mattina con gli industriali, la nostra posizione è molto netta: abbiamo chiesto il ‘price cap’ a livello europeo sul gas. Non capisco le opposizioni in Olanda e Germania su questo tema. Solo così saremo capaci di evitare un ingresso nella terza recessione. Se non si farà il blocco europeo, bisogna farlo a livello nazionale, non ho alcun dubbio”.

Ma è un passaggio di Letta sul ‘peso’ del premier in questo momento a dare il senso di un’urgenza percepita fra i dem: “L’autorevolezza del governo Draghi è importante per convincere l’Unione a sostenere scelte nazionali impegnative e a supportare decisioni come il price cap”. Una autorevolezza che potrebbe essere minata dalle continue tensioni che attraversano la maggioranza, sponda centrodestra, e sulle quali Letta si sofferma anche oggi, ridimensionandole a “teatrino” della politica