La CGIL chiede una tassa sulle grandi ricchezze: riguarderebbe i patrimoni netti superiori a 2 milioni di euro, includendo beni mobiliari e immobiliari detenuti in Italia e all’estero, al netto dei debiti.
L’aliquota sarebbe dell’1,3% e interesserebbe circa l’1% dei contribuenti (meno di 500mila persone), con un gettito stimato di 26 miliardi; per esempio, su 2 milioni si pagherebbero 26 mila euro. Le risorse sarebbero destinate a sanità, politiche industriali e al rafforzamento di salari e pensioni, così da sostenere il potere d’acquisto.
Naturalmente quella della CGIL è solo una prima proposta che può essere anche migliora e modificata.
Ad esempio, non sembra siano previsti scaglioni con l’aumentare della ricchezza mentre potrebbe essere introdotto un criterio di progressività per ridurre il carico sulle ricchezze meno grandi.
Tuttavia bisogna riconoscere che la CGIL ha posto con coraggio e serietà la grande questione delka sinistra: la ridistribuzione della ricchezza senza la quale tutto i propositi restano vane parole.
Nel faccia a faccia con la segretaria PD e i vertici dem, Landini ha illustrato le proposte su manovra e sciopero generale del 12 dicembre, ribadendo che in Italia la ricchezza è “tassata troppo poco” e che sarebbe necessario che “la maggioranza degli italiani pagasse meno”.
I democratici hanno ascoltato attentamente senza aderire e, a quanto sembra, nessun emendamento sulla patrimoniale verrà presentato dal PD durante la discussione sulla legge di bilancio.
La contrarietà dei riformisti è infatti scontata. Ma viene naturale domandarsi se non dovrebbe essere la sinistra di quel partito a far propria la proposta della CGIL.
Anche Conte decisamente chiude: non è la linea del M5S. I pentastellati concentreranno gli emendamenti sull’aggressione degli extraprofitti di banche, assicurazioni, colossi energetici e big tech.
Conte nella sua corsa verso la presidenza del consiglio evidentemente teme di spaventare gli elettori ed è frenato dall‘opposizione interna di Appendino e altri.
Al momento, i sostenitori espliciti di una vera tassa sui grandi patrimoni restano Alleanza Verdi e Sinistra. “Non si tratta di nuove tasse per tutti, ma di far pagare meno chi lavora o è in pensione e di più chi vive di rendita o di speculazioni”.
Avs depositerà anche interventi sugli extragettiti di energetiche e aziende della difesa, con un’aliquota al 50% e stima di gettito di circa 3 miliardi.
Come si vede la sinistra è divisa e alle grandi forze manca il coraggio di una scelta chiara a favore della redistribuzione della ricchezza e quindi della patrimoniale.
Ma la discussione è solo agli inizi e le posizioni possono cambiare.
È questo il motivo grande per partecipare allo sciopero della CGIL del 12 dicembre e a tutte le iniziative di lotta per introdurre in Italia una seria patrimoniale.
Hic Rhodus, hic salta è una frase latina il cui significato letterale è “Qui [è] Rodi, qui salta”.
Il senso traslato è “Dimostraci ciò che affermi, qua e adesso”.
Sei di sinistra? Dimostracelo qui e adesso che sei favorevole alla redistribuzione della ricchezza facendoci vedere che ti batti per la patrimoniale.
PS. Ovviamente senza tralasciare la lotta contro l’evasione fiscale che con questo governo ha superato 100 miliardi all’anno.


