Il sottovalutato Nicola l’allenatore snobbato dall’Italia: non è di moda, lui studia, cerca soluzioni e raggiunge gli obiettivi

0
3
È un mistero che non sia mai andato in una grande squadra. La Cremonese ha 21 punti eppure ha il valore della rosa più basso della serie A. È un grande appassionato di letture e complessi rompicapi, a Italiano lo ha preso a pallate.
Di Ogna Nera
Domenica prossima il Napoli è atteso a Cremona dove sfiderà la grande sorpresa, in positivo, del campionato: la Cremonese allenata da Davide Nicola (53 anni) ha conquistato sinora 21 punti in 16 partite, pur avendo, secondo Transfermarkt, il valore della rosa più basso della serie A. È una trasferta molto insidiosa. Il Napoli dovrà gestire le gioie del successo in Supercoppa. Se da un lato la vittoria ha cancellato la caduta di Bologna in campionato, dall’altro non deve far dimenticare che il “mal di trasferta” si era poi ripalesato sia a Lisbona che a Udine.
Soprattutto il Napoli deve essere consapevole che la squadra lombarda è allenata da un signore scafatissimo e mai debitamente considerato per quel che effettivamente vale.
Non sono mai riuscito a dare una risposta esaustiva alla seguente domanda: perché Davide Nicola non è stato mai chiamato ad allenare una big o almeno una società che punta a diventarlo? Forse paga la sfortuna di avere un nome al posto del cognome?
Oppure il nostro calcio in eterna crisi si esalta solo per cognomi più esportabili? Nicola venderebbe poco! Italiano invece è garanzia di appetibilità, marchio del Made in Italy che piace all’estero? Pazienza se il pur bravo tecnico del Bologna pecchi di “finalismo” acuto e non parlo dell’ennesima finale persa, ma di una difesa altissima “fine a sé stessa”, portata avanti anche contro l’evidenza più pura. Questa assurdità tutta italica ovvero allenatori iper-esaltati e altri considerati buoni solo per la provincia si è vista proprio nella recente sfida tra i due tecnici al Dall’Ara: il Bologna alzava sempre di più il ritmo di aggressioni e ri-aggressioni, la Cremonese rispondeva con disarmante semplicità, infilando gli avversari di continuo. Risultato? 3 a 1 per i grigiorossi, con buona pace dei “miracolisti”