Ieri l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori, rivendica un ruolo diretto del settore delle costruzioni nell’extragettito fiscale del primo semestre 2022 certificato dal Mef in 14,3 miliardi, e quantifica il beneficio generato alle casse statali dagli interventi finanziati con il Superbonus in 4.219 milioni, pari al 30% dell’extragettito.
Un risultato incredibile, grazie al gettito derivante dall’Iva e dall’ Irpef, versati per i maggiori consumi degli occupati negli interventi legati al Superbonus. Inoltre – sottolinea la nota dei costruttori – «se si considerano gli ulteriori effetti positivi derivanti dai contributi previdenziali e assistenziali, nonché le imposte pagate dalle imprese coinvolte, le entrate ascrivibili al Superbonus 110% raggiungono circa 6,4 miliardi».
L’Ance chiede al governo di intervenire celermente per correggere gli aspetti critici della misura. Ma abbiamo capito che a Draghi il Superbonus non piace e solo per lui è un flop. Il mistero glorioso è: per quale motivo gli italiani continuano a preferire chi per decenni non ha fatto una beata mazza a non sostiene il Movimento che ha fatto solo provvedimenti utili al paese?
Tra l’altro la coerenza del Movimento è garantita anche dal nostro Presidente Giuseppe Conte che ha affrontato la pandemia ed aveva iniziato a lavorare per il miglioramento generalizzato delle condizioni del paese. Di tutto il paese e non solo di fasce determinate.